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Fondi comuni, l'industria è pronta a nuovi slanci

3/12/2013 | Marcella Persola

Secondo l'ultimo report di Lipper l'industria si è mostrata innovativa, soprattutto sul fronte dei fondi obbligazionari, sebbene...


Un mercato che continua a consolidarsi. E' questa la fotografia dell'industria dei fondi comuni che emerge dall'ultimo report targato Lipper.

Dal documento si evidenzia che a fine dicembre c'erano 31.938 fondi comuni registrati in Europa e che il Lussembrugo è il paese nel quale la maggior parte dei fondi sono registrati (8.493), seguito dalla Francia con 4.973 fondi domiciliati nella regione.

Nel quarto trimestre del 2012 525 fondi sono stati creati in Europa e nello stesso periodo 497 sono stati liquidati mentre 361 sono stati oggetto di fusione con altri. Tutto questo dimostra che l'industria si sta ulteriormente consolidando. In totale, difatti, gli 858 fondi allontanati dal mercato, frutto delle liquidazioni e delle fusioni, sono maggiori rispetto ai nuovi prodotti lanciati sul mercato, ossia 525 entità.

Se in linea generale abbiamo visto che l'industria tende al consolidamento, quali tipologie di fondi hanno prevalso? Il report di Lipper mostra che i fondi azionari sono quelli dominanti, rappresentando il 37% dei fondi disponibili alla vendita, seguiti dai fondi mixed asset. I fondi obbligazionari rappresentano soltanto il 19%, mentre i fondi monetari soltanto il 5% del mercato. E nel lancio di nuovi prodotti gli operatori su quali tipologie hanno puntato?

Dei 525 fondi, 152 sono fondi equity; 140 fondi obbligazionari; 138 mixed-asset e 9 fondi monetari. Mentre nei fondi liquidati 126 sono stati quelli azionari; 64 fondi obbligazionari, 98 mixed e 33 monetari. Di quelli oggetto di fusione 146 erano azionari; 42 obbligazionari; 114 mixed e 29 monetari.

Ma nonostante questa diminuzione del numero dei fondi, non si può dire che si sia assistito a una mancanza di innovazione. Nel settore obbligazionario, ad esempio, sono state introdotte una serie di strategie, perciò non sorprende il fatto che il settore obbligazionario è l'unico con un numero di fondi in aumento.

E quali previsioni si possono fare in merito al futuro? Secondo il report di LIpper gli attuali cambiamenti della legislazione (probabile Tobin Tax) porteranno delle maggiori tensioni all'industria del risparmio gestito. L'aumento dei costi delle nuove regolamentazioni porterà a un ulteriore diminuzione dell'offerta di alcuni prodotti e alla chiusura di altri, soprattutto di quelli che non raggiungono un determinato target di patrimonio e che non sono considerati profittevoli nel tempo. Ma questo non creerà sfiducia nell'industria. E' probabile che lo sviluppo dei prodotti sia più incline alle esigenze dei clienti e che ci sia un maggior lancio di nuovi prodotti.

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