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Fondi comuni, count-down per il KIID

6/12/2012 | Marcella Persola

Entrerà in vigore il 1 luglio il nuovo prospetto informativo che permetterà agli investitori di essere più consapevoli. E i gestori...


 

In guardia gestore. Mancano meno di tre settimane al debutto ufficiale del KIID (Key Investor Information Documents), il documento che sostituirà il prospetto informativo a partire dal 1 luglio, ossia il documento nel quale sono sintetizzate le informazioni sui fondi e quelle sica, di sole due pagine, che sarà associato ai fondi Ucits. Ma la domanda è i gestori si faranno trovare preparati a questo debutto?

 

C'è da dire che la strada è stata alquanto accidentata per raggiungere questo livello. Secondo Martin Bock, senior manager e fund manager di RBC Dexia il cammino iniziato nel gennaio del 2009 è stato difficoltoso perché gli asset manager non hanno compreso le opportunità di questo nuovo strumento. La maggior parte dei partecipanti agli studi sulle elaborazioni dei KIID ne ha evidenziato le difficoltà. Documenti costosi, inefficienti e in molti casi non compatibili con la documentazione prodotta dai processori delle società. 

 

Inoltre ci sono delle novità in arrivo. Perché la Commissione Europea starebbe studiando la possibilità di estendere l'introduzione del KIID e dei suoi requisiti anche ai PRIPs, ma ad oggi non c'è ancora nessuna posizione ufficializzata su questo aspetto. E non sarebbe l'unica novità. L'Unione Europea potrebbe chiedere ad alcuni paesi di uniformare i documenti di informazione sui prodotti non Ucits ai requisiti dei KIID. Questo per creare un mercato uniforme e rendere l'investitore più consapevole e in grado di confrontare tra loro diverse offerte di prodotti finanziari. 

 

Se non sarà proprio il KIID potrebbe essere una documentazione similare. Comunque quello che è abbastanza evidente è che seppure da alcuni l'estensione del KIID possa essere considerata un fardello, in realtà non lo è. Anzi sicuramente la sua estensione avrà delle implicazioni anche sulla competizione tra fondi. I distributori potrebbe favorire quei prodotti di cui hanno maggiori informazioni chiare proprio per la pressione del fornire consigli e del fare education. 

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