Il maggior sostegno all'industria dei fondi comuni arriva dalle famiglie. A evidenziarlo sono i conti finanziari di Bankitalia che mostrano come sia nel 2010, sia nel 2011 le consistenze e i flussi siano state dominate principalmente dalle famiglie. Nel corso del 2010, difatti, le consistenze pari a 435,607 miliardi, erano per quasi 235 miliardi provenienti dalle famiglie. Seguiva il dato sugli intermediari finanziari con 110 miliardi e le imprese di assicurazione con 74 miliardi. Di questi 436 miliardi circa, circa 165 miliardi sono emessi da residenti e circa 270 miliardi dal resto del mondo.

 

Se dal patrimonio ci spostiamo sui flussi emerge che il totale di 21,226 miliardi è stato alimentato poco dalle famiglie che nel 2010 hanno registrato un deflusso di 1,968 miliardi, mentre gli intermediari finanziari hanno contribuito per 11,612 miliardi. 

Diversa la situazione nel 2011. La consistenza totale di 13.287,885 miliardi è stata investita per 388,589 miliardi nelle quote di fondi comuni, di cui 208,355 da parte delle famiglie italiane che presentavano nel 2011 una consistenza totale di 3.554,132 miliardi. A livello di flussi invece nel 2011 il risultato è stato negativo per 26,345 miliardi di cui -22,661 miliardi da parte della famiglia. Quindi nel bene e nel male le famiglie sono il motore dell'industria. E non solo. Da quanto emerge dai dati finanziari si evince che le famiglie italiane hanno, senza nessuna sorpresa, buona parte delle consistenze investite in titoli a medio e lungo termine (circa 699,690 miliardi su un totale di 3.548,832 miliardi).