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Risparmio gestito, meno fondi nuovi e più liquidazioni

5/24/2012 | Marcella Persola

Secondo l'ultimo report di Lipper l'industria europea si compone di 506 nuovi fondi contro i 785 dell'anno scorso.


 

506 fondi lanciati, 493 liquidati e 205 oggetto di merger. Si può riassumere in questi dati il primo trimestre del 2012 dell'industria dei fondi comuni in Europa. E' questa la fotografia dell'industria del risparmio gestito relativa al primo trimestre dell'anno in corso che emerge dall'ultimo studio condotta da Lipper. 
 

Sono 32.158 i fondi comuni totali autorizzati alla vendita sul territorio europeo. Neanche a dirlo il Lussemburgo è il paese dominante con 8.439 fondi, seguito dalla Francia con 4.743 fondi domiciliati. 

 
Di questi fondi registrati quelli azionari continuano a dominare il mercato, rappresentando circa il 37% di quelli autorizzati alla vendita, seguiti da quelli multi-asset rappresentanti il 24%.
I fondi obbligazionari sono al 18% mentre i money market rappresentano circa il 5%. Il rimanente 16% è rappresentato dai fondi immobiliari, fondi di fondi hedge e commodity.
 
Rispetto al primo trimestre del 2011 è calato il numero di nuovi fondi lanciato sul mercato di circa il 36%, si è passati di fatto dai 785 del 2011 agli attuali 506 del 2012.
Diversamente è aumentato (+11%) il numero di fondi liquidati (446 a 493 fondi), mentre è diminuito di circa il 12% il numero di fondi che si sono fusi (233 nel 2011 contro i 205 del 2012). Tra i 506 fondi lanciati, 138 si sono focalizzati sull'equity; 143 sui bond e 118 su asset mix. Nello stesso periodo tra i 493 liquidati, 154 fondi erano azionari; 57 obbligazionari e 86 mixed-asset. 
 
Secondo il report di Lipper il lieve incremento del numero di liquidazioni, così come la diminuzione del numero di fondi che hanno fatto merger è imputabile alla volontà dell'industria di consolidare la gamma dei prodotti presenti e di continuare l'operazione di riduzione dei costi. Probabilmente anche lo scenario post-crisi e la volontà di focalizzarsi su attività core, e l'implementazione dei requisiti UCITS hanno avuto un effetto sull'industria. Inoltre la mancanza di innovazione dei prodotti e i nuovi trend del mercato potranno condurre a una ulteriore diminuzione di prodotti disponibili sul mercato. 
 
Ma cosa potrebbe accadere nell'industria? I prossimi mesi saranno veramente sfidanti per l'industria dei fondi comuni europei soprattutto per la crisi del debito che sta aumentando l'incertezza a livello europeo e l'attenzione è concentrata sulle decisioni politiche ed economiche che l'Unione Europea dovrà prendere e che impatteranno anche sull'evoluzione dei fondi comuni. 

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