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5/15/2012 | Massimo Morici
Rispetto all'equity in Europa, sui cui pesa la crisi dell'euro debito, i paesi emergenti hanno molto potenziale da esprimere, anche aiutati da una politica monetaria accomodante in assenza di segnali inflazionistici. "I fondamentali economici confermano un “mondo a due velocità”, con i Paesi Emergenti che continuano a guidare la crescita mondiale, grazie a un incremento medio del PIL atteso nel 2012 al di sopra del 5%" spiega ad AdvisorOnline Donatella Principe (nella foto), head of Institutional Business di Schroders Italia. "A dispetto del forte rally che ha interessato le borse dei Paesi Emergenti in avvio di quest’anno le valutazioni restano in media interessanti, con un PE di 10X, supportato anche da un tasso atteso di crescita degli utili a due cifre (+13%)".
In termini di selezione, secondo Principe, le migliori opportunità continuano a presentarsi in Asia, con una forte predilezione per borse come quella cinese e coreana, che beneficiano di un contesto economico solido, di buoni livelli delle valutazioni e una crescita degli utili a premio. "In Cina - prosegue - in particolare riteniamo non solo sovrastimato il rischio di un hard landing, ma che vadano letti come segnali positivi il dinamismo della People Bank of China e la decisione del governo di riprogrammare il processo di sviluppo del paese, in modo da evitare la cosiddetta “middle income country trap”. Proprio l’abbandono di un obiettivo di pura crescita economica numerica a favore di uno sviluppo più equilibrato, che pone attenzione alla qualità della domanda locale, ci porta a ritenere che i settori legati ai consumi interni possano ancora offrire interessanti opportunità; restiamo invece ancora molto cauti sulle prospettive del settore bancario. Il mercato tailandese unisce a questi fattori un aspetto specifico legato alla ripresa dalla catastrofe delle inondazioni che avevano devastato il paese solo qualche mese fa".
Più cauto e selettivo, invece, secondo Principe, deve essere l’approccio nell’area Emerging Europe, Medio Oriente e Africa, dove Egitto, Russia e Turchia appaiono come eccezioni positive in un panorama d’instabilità politica, eccesso di esposizione alla crisi dell’Euro, rischi macroeconomici e livelli poco interessanti delle valutazioni. Ma con delle eccezioni: grazie alla selezione di specifiche realtà locali il Qatar potrebbe rappresentare una positiva sorpresa per quest’anno. "Continua - conclude - invece a essere negativa la view sull’America Latina, dove sono da evitare soprattutto Messico e Cile, ma al dove al contempo nessuna borsa riesce ad avere un bilancio di fattori che spingano all’acquisto".
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