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8/2/2024 | Marcella Persola
Sei mesi positivi per il mondo della gestione passiva. Secondo i dati resi da LSEG Lipper l’industria degli ETF nei primi sei mesi dell’anno ha registrato una raccolta netta stimata di 104,0 miliardi di euro, in tutti i mesi considerati la raccolta è stata con il segno positivo, a differenza di quanto accaduto per i fondi comuni.
Gli afflussi negli ETF si sono verificati in un contesto di mercato generalmente positivo. Tuttavia, i mercati azionari sono stati un po' vulnerabili. Per questo motivo, non sorprende che gli investitori abbiano reagito piuttosto rapidamente a qualsiasi notizia che possa influire negativamente sull'attuale contesto di mercato. Questo non vale solo per le notizie economiche, poiché le tensioni geopolitiche in Medio Oriente, in particolare gli sviluppi intorno al Mar Rosso, sono viste come un rischio per la crescita economica generale dei Paesi occidentali.
Un altro fattore che condiziona il mercato è la speranza che le banche centrali inizino a ridurre i tassi di interesse di riferimento. Mentre la Banca Centrale Europea (BCE) ha iniziato a ridurre i tassi di interesse, non è ancora chiaro se e quando la Federal Reserve statunitense inizierà a ridurre i tassi di interesse negli Stati Uniti. Anche se è molto probabile un primo taglio a settembre.
Tali fattori potrebbe aver avuto un’influenza sull’andamento del mercato delle obbligazioni, in quanto esiste il rischio che l'inflazione nelle principali economie possa essere più rigida del previsto e le banche centrali siano ritenute responsabili del raggiungimento dei loro obiettivi di inflazione.
Inoltre, permangono timori sulla possibilità di una recessione negli Stati Uniti e nelle altre principali economie mondiali. Questi timori sono stati sollevati dalla mancanza di crescita in alcune economie e dalle curve dei rendimenti invertite a lungo termine, considerate un indicatore precoce di una possibile recessione. La normalizzazione delle curve dei rendimenti invertite potrebbe rappresentare un'altra sfida a breve termine per i mercati obbligazionari.
Andando ai numeri si nota che il patrimonio gestito ha raggiunto un nuovo massimo storico a 1.814,2 miliardi di euro dai 1.563,5 miliardi di euro al 31 dicembre 2023. A ben guardare, l'aumento delle masse gestite, pari a 250,7 miliardi di euro per l'anno in corso, è stato determinato dalla performance dei mercati sottostanti (+146,7 miliardi di euro).
Sul fronte della raccolta l'industria europea degli ETF ha registrato una raccolta netta stimata pari a 104,0 miliardi di euro nel corso dei primi sei mesi del 2024. Questo livello di afflussi segnerebbe un nuovo massimo storico per la raccolta netta stimata negli ET europei.
A trainare gli afflussi sono stati gli ETF azionari (+78,2 miliardi di euro), seguiti dagli ETF obbligazionari (+17,5 miliardi di euro), dagli ETF sul mercato monetario (+8,7 miliardi di euro) e da quelli sulle materie prime (+0,8 miliardi di euro), mentre gli ETF alternativi (-0,5 miliardi di euro) e gli asset misti (-0,7 miliardi di euro) hanno registrato deflussi.
Tra le società si distingue iShares con una raccolta di 35,8 miliardi di euro, davanti a Xtrackers (+15,2 miliardi di euro) e Vanguard (+11,1 miliardi di euro).
Un'analisi più approfondita mostra come il settore europeo degli ETF sia caratterizzata da un'elevata concentrazione, con solo 28 dei 57 gruppi europei che detengono attività pari o superiori a 1 miliardo di euro. Il più grande promotore di ETF in Europa - iShares (806,1 miliardi di euro) - rappresenta il 44,43% del patrimonio complessivo in gestione, superando di gran lunga il secondo promotore - Amundi ETF (234,3 miliardi di euro) - e del terzo promotore - Xtrackers (194,4 miliardi di euro).
Poiché il mercato europeo degli ETF è altamente concentrato non sorprende che tutti e 10 maggiori promotori per patrimonio in gestione risultino tra i 10 principali gruppi a livello di raccolta, come mostrato precedentemente.
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