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8/1/2016
L’incertezza prima e dopo il voto del referendum inglese per l’uscita dall’Unione europea (Brexit), ha condotto all’adozione di un atteggiamento prudente sui mercati anche da parte degli investitori europei in fondi indicizzati. L’industria degli Etp europei europei, stando ai dati di Morningstar Etf Flows Report di giugno, ha registrato flussi netti pari a quasi 8 miliardi di euro nel secondo trimestre del 2016, contro i 10,9 miliardi del primo. Gli investitori hanno preferito i prodotti indicizzati obbligazionari (flussi netti per 6,75 miliardi di euro) e quelli sulle materie prime, soprattutto l’oro, con 3,3 miliardi.
Al contrario, gli Etf azionari hanno subito riscatti per il secondo trimestre consecutivo, di cui 2,7 miliardi di euro in quest’ultimo. Tuttavia, si tratta di deflussi registrati soprattutto in aprile e a maggio, mentre a giugno il trend ha cambiato rotta, con un ritorno degli investitori verso questa asset class (+1,2 miliardi di euro). Nella prima metà dell’anno, gli investitori hanno investito timidamente in Etp, con una raccolta netta totale di circa 19 miliardi di euro. Gli smart beta hanno attratto 2,16 miliardi di euro nel secondo trimestre dell’anno.
Nel primo semestre gli Etp sulle materie prime hanno stabilito un record assoluto (4,7 miliardi di flussi netti), sorpassando anche la raccolta realizzata durante la crisi del debito sovrano europeo nel 2012. Tra i provider, iShares si conferma ancora una volta al primo posto per flussi netti, con 5,25 miliardi raccolti nel secondo trimestre. Per contro, db x-trackers e Lyxor non hanno avuto una buona prima metà dell’anno e hanno ridotto la loro quota di mercato.
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