Dall'outlook sul mercato europeo emerge che, attraverso anni di forti difficoltà economiche, gli investitori hanno visto calare il valore dei propri risparmi, mentre i più rischiosi e dotati di un portafoglio ben diversificato tra azioni e bond hanno goduto di un ritorno ragionevole. 

Con il tasso d'interesse destinato a rimanere debole ancora per molto, per gli investitori che non possiedono un portafoglio diversificato si prospetta un periodo negativo in termini di ritorno.

 

Durante il primo trimestre 2012, l'azionario ed altri asset rischiosi hanno generato un "momentum" positivo che si è sviluppato fino alla fine del 2011. L'iniezione di liquidità della Bce si è dimostrata un'operazione di successo, in grado cioè di ridurre il rischio sistematico in paesi come Italia e Spagna. 

 

In linea con le obbligazioni high-yield, altri segmenti del mercato obbligazionario hanno portato avanti performance di alto livello, con corporate ed emerging market bond che hanno guadagnato terreno. Gli investitori sono rimasti di gran lunga attratti da Bund, Treasuries e Gilts. 
 

Sul fronte equity, gli Etf sono rimasti la categoria dominante per circa il 55%; la porzione del totale del patrimonio di Etf gestito sull'azionario ha proseguito a ridursi data la tendenza dei risparmiatori ad affidarsi al segmento fixed income e comodity. La porzione fixed income rappresenta circa il 17% del mercato totale. Le entrare dal punto di vista dei mercati emergenti hanno totalizzato 900 milioni di euro. I corporate bonds hanno generato entrate per 2 milioni di euro nei primi 5 mesi del 2012.