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Private equity, maggio in frenata dopo 4 mesi da record

6/28/2024 | Redazione ADVISOR

Nel 2023, nel quinto mese dell’anno, l’Osservatorio Pem di Liuc-Università Cattaneo, aveva mappato 42 investimenti, quest’anno si fermano a 30


Dopo quattro mesi da record, il mercato del private equity tira il fiato nel corso del mese di maggio, facendo registrare comunque 30 nuovi investimenti. Come si legge su aifi.it, Lo scorso anno, nel medesimo periodo, l’Osservatorio Pem di Liuc-Università Cattaneo, attivo nell’ambito delle attività della Liuc Business School, aveva mappato 42 investimenti (34 a maggio dell’anno precedente).

Dopo i primi cinque mesi dell’anno, ci troviamo di fronte al secondo miglior risultato di sempre nella più che ventennale storia dell’Osservatorio Pem, con complessive 158 operazioni concluse e censite, performance inferiore unicamente a quella del 2023, come evidenziato nella tabella sottostante.

“Dopo un primo trimestre molto vivace in cui si sono chiuse molte operazioni generate nel 2023, nel secondo trimestre si vede qualche segnale di rallentamento, non preoccupante in quanto dovuto prevalentemente all’allungamento generalizzato dei tempi di esecuzione delle operazioni. Il mercato continua ad essere molto vivace e quindi rimaniamo ottimisti per la seconda parte dell’anno” dichiara Filippo Guicciardi Ceo di Equita Mid Cap Advisory.

A maggio, le operazioni di buy out hanno rappresentato ben l’87% dei deals totali, lasciando alle altre tipologie di intervento un ruolo davvero residuale; gli add on (operazioni di aggregazione aziendale) hanno rappresentato il 57%, segnale che gli operatori continuano a perseguire il potenziamento e la crescita per linee esterne delle proprie portfolio companies. Il Nord Italia costituisce sempre il principale polo catalizzatore, con la Lombardia sugli scudi, da sottolineare una buona frequenza di operazioni anche in Toscana e nel Lazio; prodotti per l’industria, ICT e terziario sono i settori maggiormente oggetto di operazioni, con i primi due comparti che costituiscono la metà dell’intera industry. L’attività di investimento degli operatori internazionali nelle imprese del nostro Paese ha rappresentato il 57% delle operazioni concluse, dato che si mantiene su livelli superiori rispetto alla già ormai consueta elevata quota degli ultimi anni.

A margine, per quanto concerne l’attività all’estero, si segnala che l’Osservatorio Pem ha mappato due operazioni di acquisizione diretta in Europa (Francia e Danimarca) concluse da operatori domestici e tre add-on aventi quali target company aziende europee (Francia, Grecia e Germania).

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