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A capo del private - Detti racconta numeri, strategia e differenza di Deutsche Bank

5/22/2024 | Daniele Barzaghi

Prosegue il racconto dell'industria italiana del private banking di ADVISOR, coinvolgendone direttamente i protagonisti in interviste brevi e concrete


Claudio Detti (in foto) è Co-Head Private bank e Head of Bank for entrepeneurs & Wealth management di Deutsche Bank in Italia, divisione nazionale del primo istituto di credito tedesco per masse, e storica presenza nell'industria della tutela e dello sviluppo dei grandi patrimoni nel nostro Paese, con un centinaio di pb e wm responsabili di oltre 23 miliardi di euro.

Proseguiamo con lui la mappatura dell'industria italiana del private banking e del wealth management, interloquendo direttamente con i protagonisti del mercato attraverso una serie di interviste brevi e concrete. (Qui le precedenti interviste, con Renato Miraglia di UniCredit, Andrea Ghidoni di Fideuram, Marco Bernardi di Banca Generali, Giampaolo Stivella di Fineco, Stefano Volpato di Banca Mediolanum, Federico Taddei di Ersel, Luca Bonansea di Bnp Paribas Pb&Wm, Mario Ruta di Allianz Bank, Alessandro Varaldo di Banca Aletti, Andrea Binelli di Credit Agricole, Maurizio Corsoni di Banca Finnat e Stefano Vecchi di Banca Investis).

 

Claudio Detti, delineiamo quello che è oggi il perimetro della vostra struttura di wealth management e private banking a partire dai numeri. 

Prima di tutto mi preme chiarire che in Deutsche Bank la Private bank rappresenta un concetto più ampio rispetto al classico private banking. È infatti una delle 4 divisioni globali della banca insieme alla Corporate bank, all’Investment bank e all’Asset management (ovvero DWS). 

In Italia, che è il secondo mercato più grande per la nostra divisione, la Private bank è composta da due macro strutture: il Personal banking (Retail e Consumer House) e la Bank for entrepreneurs, che a sua volta comprende Wealth management (clientela con ricchezza superiore ai 2 milioni di euro), Private banking (clienti con ricchezza tra 500.000 e 2 milioni), il Business banking (ovvero corporate mid cap con fatturato tra 50 milioni e 1 miliardo), Commercial clients (small cap corporate con fatturato tra 10 e 50 milioni), e One Bank Solution, il team che fornisce servizi di corporate finance e finanza strutturata. 

 

Quali aspetti hanno caratterizzato la vostra azione nell’ultimo semestre? Su quali elementi vi state concentrando in particolare?

Lato Wealth management ci siamo fortemente focalizzati sulla crescita delle masse e dei clienti, facendo leva sulle migliori capacità del gruppo. Lo abbiamo fatto ponendo attenzione ai temi da proporre, forti di una ricerca solida. Cito per esempio la focalizzazione sul reddito fisso, su cui crediamo vi sia un ottimo premio al rischio. 

Lato Corporate, abbiamo continuato nell’opera di partnership con i nostri clienti, accompagnandoli in un contesto in profondo cambiamento, nel quale gli oneri finanziari rappresentano una posta di bilancio molto sostanziosa. Da un lato offriamo naturalmente il lending, laddove richiesto; dall’altro curiamo specifiche necessità di bondistica, coperture, dialogando su temi strategici di sviluppo, anche in vista di possibili soluzioni di M&A. 

Siamo molto attenti alla velocità delle risposte, consapevoli dell’importanza di strutture sempre più piatte e reattive.

 

Come spiegare a un cittadino risparmiatore o a un private banker concorrente cosa distingue il vostro modello dall’offerta delle altre banche?

Deutsche Bank ha l’ambizione di essere la Global Hausbank degli imprenditori europei; un’ambizione di recente coronata anche da numerosi riconoscimenti di Euromoney per la nostra Private Bank, fra i quali miglior banca a livello globale per i clienti UHNWI e la migliore banca internazionale in Italia. Sotto il cappello del Wealth management, come segnalavo, sono comprese sia le tradizionali attività di gestione del risparmio che quelle di corporate bank per le mid e small cap. Per questo stiamo focalizzando le nostra attività verso il cliente per predilezione, l’imprenditore, adottando un approccio olistico, un'ottica di dual coverage (ricchezze private e azienda) garantita dalla nostra identità di banca di investimento globale, con aree di forte specializzazione ed eccellenza.

Lato gestione della ricchezza privata, eccelliamo nei mandati di gestione e nel servizio di advisory, anche qui confermato dal riconoscimento – per il quinto anno di fila – di migliore gestore patrimoniale in Italia, assegnato dall’Istituto Tedesco di Qualità e Finanza. Siamo inoltre top tier nelle Capital Markets Solutions e, come Fixed Income House, presidiamo in modo eccellente tutte le tematiche di credito e tasso. 

Lato corporate, ci posizioniamo come un partner per processi di trasformazione, sia con l’utilizzo del debito che di soluzioni di corporate finance. 

In sintesi per noi le parole chiave sono specializzazione, complessità e dual coverage.

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