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5/8/2024 | Daniele Barzaghi
Maurizio Corsoni (in foto) è il direttore commerciale nonchè responsabile del Wealth Management di Banca Finnat, una delle più rilevanti banche indipendenti italiane specializzate nella tutela e nello sviluppo dei grandi patrimoni.
Proseguiamo con lui la mappatura dell'industria italiana del private banking, interloquendo direttamente con i protagonisti del mercato attraverso una serie di interviste brevi e concrete. (Qui le precedenti interviste, con Andrea Ghidoni di Intesa Sanpaolo PB, Marco Bernardi di Banca Generali, Giampaolo Stivella di Fineco, Stefano Volpato di Banca Mediolanum, Federico Taddei di Ersel, Luca Bonansea di Bnp Paribas Pb&Wm, Mario Ruta di Allianz Bank, Alessandro Varaldo di Banca Aletti e Andrea Binelli di Credit Agricole).
Maurizio Corsoni, delineiamo quello che è oggi il perimetro della vostra struttura di wealth management e private banking a partire dai numeri. Quanti private banker avete, quante masse gestite, qual è la vostra presenza territoriale tra filiali e presidi di natura diversa?
Partiamo dai numeri: nel 2023 l'utile netto di Banca Finnat si è attestato a 13,2 milioni di euro. Abbiamo chiuso l’anno con 17,6 miliardi di euro di masse fra gestito e amministrato; compresa la componente immobiliare. Gli asset in gestione strettamente relativi al private banking ammontano oggi a circa 7,5 miliardi di euro.
Venendo alle persone, nei vari team che compongono la nostra rete commerciale lavorano complessivamente 50 colleghi tra dipendenti e agenti, distribuiti in 6 filiali: due filiali al Nord, Milano e Novi Ligure, e quattro a Roma, compresa la sede di Palazzo Altieri.
Il piano industriale per i prossimi anni prevede di ampliare la nostra struttura in modo organico con l’inserimento di nuovi consulenti: sia figure di esperienza e con portafogli importanti sia giovani professionisti. Un altro obiettivo è il rafforzamento al Nord Italia, anche attraverso l’apertura di nuove filiali in centri considerati strategici.
Quali aspetti hanno caratterizzato la vostra azione nell’ultimo semestre? Su quali elementi vi state concentrando in particolare?
Anche a seguito dei mutamenti di contesto che il mondo sta vivendo diventa essenziale saper affrontare con il cliente temi di natura anche extrafinanziaria, che riguardano le esigenze complessive di famiglie e imprese. I risparmiatori cercano professionisti che siano non solo competenti, ma che siano maggiormente disponibili a supportarli nelle decisioni.
Banca Finnat ha risposto, a questa crescente domanda di consulenza, con un contatto maggiormente personalizzato verso i clienti intensificando il dialogo per poter comprendere al meglio le loro esigenze ed essere così in grado di fornire le soluzioni più opportune.
Come spiegare a un cittadino risparmiatore o a un private banker concorrente cosa distingue il vostro modello dall’offerta delle altre banche?
Da 126 anni offriamo un servizio altamente personalizzato che prevede un’interazione costante tra le varie società del gruppo.
In questo siamo molto efficienti, grazie al team multidisciplinare di professionisti. Il nostro modello di business prevede la costante collaborazione fra le competenze della banca, della nostra Finnat Fiduciaria, della consulenza alle imprese, delle società di gestione e del real estate.
In questo modo, da più generazioni, forniamo consulenza finanziaria non solo verso famiglie che hanno grandi patrimoni ma anche verso piccoli e medi imprenditori assistendoli nei momenti di maggiore rilevanza per le loro aziende.
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