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8/21/2018 | Eugenio Montesano
Claudio de Sanctis (nella foto), ex responsabile del private banking europeo di Credit Suisse, ha lasciato la banca elvetica dopo cinque anni per passare a Deutsche Bank, dove dal 1 dicembre ricoprirà la stessa funzione. Basato a Zurigo, riporterà a Fabrizio Campelli, capo del wealth management globale di Deutsche Bank.
Nel suo nuovo ruolo de Sanctis contribuirà a stimolare la crescita del private banking di DB in Europa, a partire dal rafforzamento della posizione di leadership al servizio dei clienti in Germania e dal potenziamento della presenza in una dozzina di altri mercati tra cui Svizzera, Regno Unito, Italia, Spagna e Francia.
De Sanctis ha trascorso cinque anni a Credit Suisse. In precedenza, ha lavorato per sette anni a UBS Wealth Management Europe, da ultimo come responsabile delle regioni Iberia e Nordics.
Credit Suisse regionalizza del wealth
Al posto di de Sanctis, Credit Suisse ha nominato non uno bensì tre responsabili di altrettante regioni europee. L’Europa, mercato strategico per la banca, sarà dunque diviso in Europa settentrionale (affidata a Emma Crystal), Europa meridionale (affidata a Inigo Martos) e Europa emergente (affidata a Robert Cielen).
Il secondo gruppo bancario svizzero punta infatti a una maggiore regionalizzazione del wealth management globale, che da settembre sarà composto da sette unità territoriali al posto delle quattro attuali. Della riorganizzazione aveva riferito per prima l’agenzia finanziaria Bloomberg.
I sette rami corrisponderanno ad altrettante aree geografiche (America Latina, Brasile, Europa occidentale, Europa meridionale, Europa orientale e centrale, Medioriente e Africa). Obiettivo dell’istituto è che le rispettive regioni diventino più autonome, con i responsabili capaci di decidere più rapidamente ed essere più vicini ai clienti grazie a una maggiore focalizzazione sui rispettivi mercati.
Medioriente e Africa saranno dunque divisi: il primo cadrà sotto la responsabilità di Bruno Daher e la seconda sotto quella di Raj Sehgal. Anche l’America Latina vedrà un capo ad hoc per il Brasile – guidato da Marco Abrahao – mentre gli altri paesi saranno affidati a Jorge Fernandez Amann.
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