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8/1/2017 | Redazione Private
Banca Intermobiliare e Banca Zarattini hanno sottoscritto un accordo per la compravendita del 100% del capitale di BIM Suisse, istituto bancario fondato nel 2001 a Lugano dove oggi opera con una raccolta pari a circa 350 milioni di franchi e specializzato nei servizi di private banking e wealth management, detenuto da BIM. Il prezzo concordato è di 40,4 milioni di franchi svizzeri e non ha determinato impatti negativi (“impairment”) da recepire nella semestrale di BIM, appena diffusa, in applicazione dell’Ifrs 5.
Ma c’è di più. L’operazione prevede infatti l’avvio di una nuova partnership commerciale tra BIM e Banca Zarattini, che un istituto bancario svizzero specializzato nei servizi del Private Banking, Asset Management e Fixed Income Trading con una raccolta di patrimoni gestiti ed amministrati pari a 2,0 miliardi di franchi, al fine di ampliare le soluzioni a disposizione della clientela.
L’esecuzione dell’operazione di compravendita è subordinata all’avveramento di alcuni condizioni come l’autorizzazione da parte dell’Autorità di Vigilanza Svizzera, la definizione di una posizione creditizia relativa ad un cliente, e il completamento dell’acquisto da parte di BIM (o soggetto indicato dalla stessa) della società immobiliare Patio Lugano, ad oggi detenuta da BIM Suisse (valore di carico pari a 15,05 milioni di franchi). Inoltre il pezzo concordato è comunque soggetto ad un meccanismo di aggiustamento del prezzo stesso (“price adjustment”) sulla base degli asset in gestione alla data del closing effettivo del passaggio di proprietà.
Per Banca Intermobiliare, l'amministratore delegato Giorgio Girelli ha espresso soddisfazione per l’operazione e ha così commentato: “L’operazione di cessione di Bim Suisse rappresenta per Banca Intermobiliare un importante passo in avanti nell’ambito della strategia avviata dal Cda, fin dal suo insediamento nell’ottobre del 2016, e mirata alla riduzione degli RWA e alla focalizzazione della banca sul mercato italiano del private banking di fascia elevata” e aggiunge, “sono convinto che Banca Zarattini, in virtù della sua reputazione e dell'alto grado di innovazione dei suoi servizi bancari, rappresenti un partner molto importante per completare la nostra offerta nel nostro segmento di riferimento, cioè il Private Banking veramente tailor made per una fascia di clientela molto elevata".
Il direttore generale di Banca Zarattini, Flavio Quaggio, confermando piena soddisfazione per gli accordi raggiunti, si è così espresso: “Per Banca Zarattini è ulteriore tassello nel progressivo consolidamento del mercato interno e rientra nella strategia di crescita, anche per linee esterne, individuata dal nostro piano strategico; l’operazione costituisce inoltre uno sviluppo dell’offerta dei nostri servizi bancari anche a clientela italiana (in regime di libera prestazione dei servizi) per il tramite degli accordi commerciali intrapresi con BIM”.
Banca Intermobiliare è stata assistita nell’operazione da Rothschild Global Advisory in qualità di advisor finanziario e dallo Studio Orrick in qualità di consulente legale. Banca Zarattini si è avvalsa del supporto dello Studio Associato Renne & Partners in qualità di advisor finanziario e da BMA Brunoni Mottis & Associati in qualità di consulente legale.
Parallelamente all’annuncio dell’accordo con Banca Zarattini, BIM ha comunicato l’approvazione da parte del cda di Banca Intermobiliare della relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2017. La società sottolinea che il primo semestre del 2017 è stato caratterizzato dal difficile contesto aziendale della controllante, definitosi con la messa in liquidazione coatta amministrativa di Veneto Banca a seguito delle decisioni delle Autorità europee ed in conformità al Decreto Legge del 25 giugno 2017.
Per quanto riguarda i numeri, il primo semestre del 2017 si è chiuso con un margine di intermediazione consolidato in lieve flessione del 4%, totalizzando 44,3 milioni di euro rispetto ai 46,2 milioni archiviati al 30 giugno del 2016. Il risultato della gestione operativa risulta in miglioramento a 3,7 milioni di euro dai 1,3 milioni del 30 giugno dello scorso anno per effetto della forte riduzione dei costi operativi. Il risultato consolidato risulta tuttavia negativo per 24,9 milioni di euro rispetto al rosso di 14,7 milioni di euro registrato a fine primo semestre del 2016, a fronte di rettifiche di valore sui crediti, in linea con l’attuale “credit policy” della banca.
Gli impieghi vivi verso la clientela, pari a 402,6 milioni di euro, sono stati ulteriormente ridotti nel corso del primo semestre del 20,7%, proseguendo nelle attività dedicate alla riduzione dei rischi di credito e controparte, in coerenza con le linee strategiche volte a ridurre fortemente le esposizioni creditizie Corporate. I tassi di copertura dei crediti deteriorati continuano ad incrementare e risultano superiori ai dati medi del sistema bancario italiano.
I fondi propri sono pari a 144,3 milioni di euro e determinano indicatori di vigilanza (CET 1 Fully Phased al 10,66%) ampiamente superiori ai livelli minimi richiesti da Basilea III. Sulla base del prezzo provvisorio e dei dati al 30 giugno 2017, l’operazione di cessione di BIM Suisse determinerebbe un impatto positivo per il CET1 consolidato di BIM pari a 47 punti base, da 10,74% a 11,21 per cento.
La raccolta complessiva dalla clientela ammonta a 8,7 miliardi di euro al netto delle duplicazioni e registra una diminuzione del 7,1% rispetto ai valori del 31 dicembre 2016. La raccolta diretta ammonta a 1,1 miliardi di euro (-24,3%) mentre la raccolta indiretta si attesta a 7,6 miliardi di euro (-3,9), di cui 4,9 miliardi di euro investita in prodotti gestiti e 2,6 miliardi di euro investita in prodotti amministrati.
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