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4/5/2017 | Stefania Pescarmona
Nonostante le piattaforme intelligenti al servizio della finanza e degli investimenti siano sempre più diffuse, per il target di clientela private la componente relazionale continua a essere molto rilevante. “Prendendo in considerazione i touch-point diretti e indiretti sperimentati dal cliente negli ultimi 6 mesi, il contatto con il referente, sia di persona che telefonico, continua a essere il canale di accesso al servizio in grado di generare pressoché il massimo livello di soddisfazione”, spiega Aipb, che poi aggiunge che di tutto il target di clientela è però la componente giovanile a prediligere la relazione con il referente.
Analizzando, infatti, le prime quattro motivazioni per cui la banca viene considerata come principale, per i clienti con un’età compresa tra i 35 e i 54 anni la professionalità del referente è il motivo primario (39%), in netto distacco dagli altri, quali ad esempio il fatto di essere la banca storica di famiglia (29%), l'istituto di riferimento per gli investimenti (24%) o la realtà che offre i servizi di cui si ha bisogno (23%).
In ogni caso, questo bisogno di relazione riveste un ruolo imprescindibile per tutti i clienti private, non solo per fattori emotivi o emozionali, ma anche per fattori più tecnici, come la financial literacy. Secondo l’indagine Consob “Report on financial investments of italian households”, il livello di alfabetizzazione finanziaria tra le famiglie italiane nel loro complesso sembra avere un valore piuttosto basso. Il report, infatti, mette in evidenza come gli individui che dimostrano una corretta comprensione di alcuni concetti base siano pochi rispetto alla totalità della popolazione. Dato lo stato dell’arte, la clientela private ha il vantaggio di potersi avvalere della consulenza finanziaria evoluta, quale supporto rilevante per accompagnare il cliente private di qualsiasi età in questo percorso di conoscenza.
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