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7/27/2016 | Stefania Pescarmona
Formazione e continuo aggiornamento sono requisiti fondamentali per tutti i professionisti che hanno a che fare con clienti di alto livello, dalle richieste sempre più complesse. È questo il caso dei private banker, che per non pregiudicare l'alta qualità del servizio e la customer satisfaction non devono e non possono farsi cogliere impreparati dalle novità del settore.
Ma quali sono le principali fonti informative? Oggi, grazie alle grandi possibilità che la tecnologia offre, il ventaglio di scelta è molto ampio. “Sicuramente, il mezzo preferito dai professionisti sono i siti internet dedicati, con quasi l’83% delle preferenze, seguito, anche se in misura decisamente inferiore, dalla stampa specializzata (49,9%) e dai road show (38,2%)”, spiega Aipb, che poi aggiunge che invece la possibilità presa meno in considerazione è rappresentata dai social network, con una percentuale dell’1,2%. In effetti, su piattaforme come Facebook o Twitter, non sempre è possibile verificare la fonte e quindi l’autenticità degli argomenti: meglio dunque affidarsi ad autori certi ed essere sicuri del risultato.
C'è da aggiungere poi che il 55,7% dei private banker è iscritto ad almeno un social network, ma l’utilizzo, a conferma di quanto si è affermato poco sopra, è per lo più personale. Quanto al social più utilizzato per lavoro si conferma LinkedIn, nato appunto per questo scopo, con il 14,5% delle preferenze.
Secondo i dati Aipb, la rete sta riscuotendo sempre più successo. Rispetto al passato, infatti, stiamo assistendo a un’inversione di tendenza. “Se fino a non molto tempo fa, si diffidava di Internet e si considerava quello cartaceo il mezzo più affidabile, oggi invece sempre più persone, tra cui anche i professionisti del settore private, hanno imparato a giudicare e a pesare l’affidabilità di ciò che leggono in rete, utilizzando le informazioni per migliorare, consolidare e approfondire quanto più possibile le loro conoscenze che sono così messe a servizio dei clienti”, commenta Aipb, che poi conclude dicendo che in questo modo, a loro volta, “i clienti possono fruire di un’assistenza sempre più di qualità, il vero hard core di questa industria”.
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