La MiFID II potrebbe slittare di nuovo, ma stavolta solo di qualche giorno. Bruxelles due anni fa, dopo un serrato dialogo con l’industria e le authority nazionali, aveva deciso di rinviare l’entrata in vigore della direttiva europea di un anno, dal 3 gennaio 2017 al 3 gennaio 2018. Ma potrebbe non bastare, come riporta un recente articolo di Financial News: molti operatori - le fonti citate nell’articolo parlano di rischieste pervenute ai regolatori nazionali del Regno Unito, Francia, Spagna e Paesi Bassi - temono un evento simile al “Millennium bug”, il potenziale difetto informatico causato dal passaggio di data dal 31 dicembre 1999 al 1 gennaio 2000.

Così, per precauzione, l'industria ha chiesto informalmente di posticipare l’introduzione delle nuove regole di cinque giorni dal 3 all’8 gennaio o, in alternativa, di anticiparla di un giorno, al 2 gennaio. Motivo? Quando le autorità europee hanno deciso di rinviare il termine di un anno preciso, non hanno considerato che il 3 gennaio 2017 era il primo giorno di trading dell’anno, mentre il 3 gennaio 2018 è il secondo. E ciò, dal punto di vista tecnico, potrebbe creare problemi all'operatività di banche, infrastrutture di mercato e fornitori di servizi. La direttiva, infatti, cambierà il monitoraggio sull’attività di trading (reporting ed esecuzioni degli ordini) e introduce, inoltre, nuove regole sulla circolazione delle ricerche in materia di investimenti.

Per essere in regola con la MiFID II gli operatori si sono dotati di nuovi sistemi IT, che tuttavia dovrebbero essere aggiornati da un giorno all’altro. Anzi, il tempo disponibile, considerando sia la chiusura dei mercati negli USA il 2 gennaio sia l’apertura dei mercati asiatici nelle prime ore della mattina del 3 gennaio, sarebbe di appena quattro ore. Ecco perché molte società, prosegue Financial News, preferirebbero avere qualche giorno in più per testare i nuovi sistemi prima che la nuova normativa entri a regime.