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Effetto Fatca sui consulenti (ex-promotori): ecco i questionari per vecchi e nuovi clienti

8/20/2014 | Redazione Advisor

L'effetto Fatca su banche, consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) e private banker si farà sentire, con molta probabilità, a settembre con il rientro dalle vacanze. Già pronti i questionari da sottoporre a vecchi e nuovi clienti.


L'effetto Fatca su banche, consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) e private banker si farà sentire, con molta probabilità, a settembre con il rientro dalle vacanze. L’accordo intergovernativo per l'attuazione del Foreign Account Tax Compliance Act (FATCA), siglato tra Stati Uniti e Italia, prevede a partire dal 1 luglio 2014 una maggiore trasparenza nello scambio di informazioni di natura finanziaria tra le autorità fiscali dei due paesi, con l'obiettivo di stanare con maggiore rapidità gli evasori.
 
 
A partire da quella data sono entrati in vigore gli adempimenti in capo alle istituzioni finanziarie, ma è molto probabile che gli effetti concreti su pf, private banker e sportellisti si faranno sentire soprattutto a partire da settembre. 
 
 
Secondo quanto riportato nei giorni scorsi da ItaliaOggi, infatti, sono molte le banche che già si sono mosse per preparare i questionari da sottoporre ai clienti che risultano contribuenti anche negli Stati Uniti. Ma, in verità, sembra che le banche abbiano deciso di sottoporre i vari adempimenti imposti da Fatca a tutti i clienti, a prescindere dalla presenza o meno di rapporti economico finanziari con gli USA. 
 
 
Una decisione, quest'ultima, che ha già coinvolto Intesa Sanpaolo, Unicredit, alcune Casse di Risparmio e Banca Fideuram. E, soprattutto, una decisione che si tradurrà in un nuovo onere burocratico che graverà su vecchi e nuovi correntisti e, molto presumibilmente, anche per i consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) chiamati a far compilare l'ennesimo questionario ai clienti. Questionario che toccherà diverse tematiche (clicca qui per scoprire i dettagli dei questionari creati dagli istituti di credito per i vecchi e nuovi correntisti) ma che non dovrebbe coinvolgere tutti gli investimenti in fondi comuni.
 
 
Come ha evidenziato, infatti, in più occasioni Assogestioni, lo schema del decerto ministeriale che recepisce l'accordo Fatca tra USA e Italia "conferma la volontà del legislatore italiano di mutuare la definizione di istituzioni finanziarie con specifico riferimento alle entità di investimento contenuta nei Regolamenti statunitensi (Final Regulations), in luogo della corrispondente nozione presente nel citato accordo. Gli impatti di tale scelta saranno notevoli per l'industria del risparmio gestito, comportando una riduzione degli adempimenti previsti a carico di taluni Organismi d'investimento collettivo del risparmio (Oicr, ossia i fondi)".
 
 
In particolare, ha ricordato più volte l'associazione che riunisce le SGR operative in Italia, solo gli Organismi di investimento collettivi del risparmio (Oicr) prevalentemente investiti in attività finanziarie sono considerati "istituzioni finanziarie italiane" tenute agli adempimenti Fatca ("Reporting"); gli altri Oicr (ad esempio, i fondi immobiliari direttamente investiti in beni immobili) sono invece entità non finanziarie, come tali escluse dagli obblighi previsti dall'Accordo e dalla relativa normativa di attuazione.
 
 

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