Tempo di lettura: 1min
10/31/2011 | marco.gementi
Il ruolo delle banche nella storia d'Italia e il loro contributo all'unificazione, all'integrazione nazionale e allo sviluppo economico del nuovo Stato fino ai giorni nostri.
Per celebrare il centocinquantesimo anniversario dell'unità nazionale e dare un contributo alla riflessione in atto sulla storia del Paese a partire dal Risorgimento, l'Abi ha promosso un progetto di ricerca per analizzare e mettere a fuoco i nessi esistenti fra la società civile, l'economia e l'attività degli intermediari bancari.
La ricerca, affidata ad un pool di storici, studiosi, economisti e giuristi coordinati da Leandro Conte dell'Università di Siena, è stata pubblicata nel volume "Le Banche e l'Italia. Crescita economica e società civile, 1861-2011", edito da Bancaria Editrice, che è stato presentato oggi in occasione di una giornata di studi alla presenza del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
"Le imprese bancarie italiane producono lavoro, ricchezza, benessere, sviluppo e il più prezioso dei beni pubblici: la stabilità finanziaria a difesa del risparmio. La solidità delle banche è fondamentale per il Paese: senza banche forti e competitive non c'è crescita nè sviluppo. È dalla consapevolezza della solidità delle proprie radici storiche che le banche italiane debbono trarre la forza per affrontare e vincere le sfide del presente e del futuro, rafforzando il proprio ruolo nel tessuto sociale del Paese, accanto a famiglie e imprese" ha commentato il presidente dell'Abi Giuseppe Mussari nella prefazione del volume.
Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione
Abbonati a prezzi speciali. La rivista sul tuo desk in ufficio
Scopri le categorie