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10/11/2011 | Roberto Abate
Quanto dovranno ricapitalizzare le banche europee per evitare vicende simili a quella capitata a Dexia? Da giorni si parla di una cifra attorno ai 200 miliardi di euro, anche se da Bruxelles non è ancora arrivata una comferma e, anzi, si preferisce non specificare cifre a riguardo. A provare a fare una stima, però, ci pensano gli uffici studi delle banche. L'ultimo è quello di Hsbc, secondo cui le banche europee potrebbero essere costrette a ricapitalizzarsi fino a un massimo di 192 miliardi di euro, in base agli stress test sul debito sovrano effettuati sotto le regole di Basilea III. Morgan Stanley giorni fa aveva stimato invece una cifra più contenuta, attorno a 140 miliardi di euro.
Hsbc ha esaminato l'impatto potenziale sul capitale delle banche del Vecchio Continente in seguito a un taglio del valore dei bond sovrani, assumendo l'ipotesi di un core tier 1 minimo del 10% in base alle regole di Basilea III. Il fabbisogno di 192 miliardi nasce dall'utilizzo dello scenario più pessimistico, quello che prevede un rialzo dei risk-weighted asset del 15% nel 2013.
Tuttavia, secondo un'analisi del Wall Street Journal che si basa su uno studio di Citigroup, la ricapitalizzazione, pur iniettando fiducia al sistema, contribuendo ad abbassare il premio per il rischio dei titoli azionari, non riuscirà a diminuire la pressione che spinge gli istituti a ridurre la leva finanziaria. La media del Roe delle azioni europee è dell'11,5%, in linea con la media sul lungo termine degli ultimi trent'anni (11,6%). Ma se si considerano le azioni delle società corporate non finanziarie, la media sale al 14,3% (sopra la media sul lungo termine del 12,3%), mentre quello delle banche crolla al 7,2%, ben al di sotto della media del 10,1% degli ultimi trent'anni.
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