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Meno contante e più carte di credito

10/5/2011 | Roberto Abate

Il presidente dell'Abi, Giuseppe Mussari, chiede di incentivare la diffusione di strumenti di pagamento che consentano la tracciabilità e l'introduzione dell'Iva di gruppo secondo i criteri comunitari


Interrompere il flusso del contante che alimenta l'economia sommersa ed incentivare la diffusione di strumenti di pagamento che consentano al tracciabilità, come le carte di credito o i pagamenti online. A chiederlo è il presidente dell'Abi, Giuseppe Mussari, (nella foto) oggi nell'audizione alla commissione Finanze della Camera sul disegno di legge con la riforma fiscale.


"L'Abi e le banche - ha ricordato -sono da tempo impegnate per la sempre maggiore diffusione di strumenti di pagamento che consentano la tracciabilità. Il processo può essere accelerato anche prevedendo subito forti restrizioni all'uso del contante nei rapporti con le Pubbliche Amministrazioni".


L'aumento dell'Iva dal 20 al 21%, ha aggiunto, ha causato "un parallelo aumento, del costo dei beni e servizi da esse acquisiti, stante l'impossibilità di recuperare tale imposta a causa dello speciale regime di esenzione previsto istituzionalmente per i servizi finanziari resi dalle stesse banche". Per l'Abi la soluzione sarebbe l'introduzione di un vero e proprio regime dell'Iva di gruppo secondo i criteri comunitari.

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