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9/12/2011 | Redazione Advisor
Dopo essere stata bersagliata dalle vendite nelle scorse settimane, la banca francese Societe Generale, corre ai ripari e in una nota annuncia una serie di misure che modificano il piano presentato lo scorso giugno "Ambition Sg 2015".
Le nuove misure hanno la finalità di migliorare i ratio patrimoniali della banca, in quanto permetteranno all'istituto francese di raggiungere un Core Tier 1 ai fini di Basilea 3 «ben superiore al 9% senza un aumento di capitale».
Ma quali saranno queste azioni? In primo luogo il gruppo ridurrà nella divisione di Corporate and Investment Banking le attività influenzate negativamente dalla nuova regolamentazione o scarsamente generatrici di sinergie, inoltre, proseguirà a un ritmo sostenuto le cessioni di asset "gestiti in estinzione"; avvierà iniziative di controllo dei costi, con una riduzione significativa dell'organico in corso in alcuni paesi e lancerà un programma di cessione di attività che permetterà di liberare 4 miliardi di euro di capitale, pari a 100 punti base di Core Tier 1 ai fini di Basilea 3 al 2013.
Queste azioni permetteranno al gruppo di migliorare, come si diceva, i ratio patrimoniali, e di "mettersi al riparo", senza dimenticare che le basi sono comunque solide. La nota del gruppo francese sottolinea inoltre, che"la sua esposizione al debito sovrano dei Paesi periferici della zona euro è debole e perfettamente gestibile in tutti gli scenari". Le aree di attività sono redditizie e la liquidità assolutamente soddisfacente come pure i mezzi propri e il livello di solvibilità.
"Facendo leva sulle proprie forze e convinto dell'emergenza del nuovo contesto dopo l'estate 2011, il gruppo ha deciso di accelerare e adattare la realizzazione del suo piano strategico»,spiega il numero uno Frederic Oudea, citato in una nota. L'esposizione ai Paesi periferici è indicata in 4,3 miliardi di euro (0,9 dei quali relativi al debito greco) al 9 settembre, con un valore di mercato di circa 400 milioni inferiore al valore di libro.
In particolare sui PIIGS «è a un livello nettamente inferiore a quello dei gruppi di pari rilevanza», come confermato dagli stress test dello scorso luglio e rappresenta meno dell'1% del bilancio consolidato del gruppo. Quindi «l'esposizione al debito sovrano dei Piigs non è chiaramente un problema per la Societè Generale», puntualizza la banca, ricordando che l'esposizione verso la Grecia è in calo rispetto a fine giugno e che sui conti semestrali è stato contabilizzato un accantonamento di 395 milioni di euro. «Non è significativa» l'esposizione al debito sovrano irlandese e portoghese e il gruppo non è presente nella banca al dettaglio nei Paesi periferici, ad eccezione della Grecia, dove la banca Geneki resterà in deficit, ma «in proporzioni gestibili per il gruppo», considerando che i suoi impieghi (3,3 miliardi di euro) sono limitati.
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