I prestiti della Bce alle banche italiane hanno ritoccato il record di luglio.

Ad agosto il credito fornito è arrivato a 85 miliardi di euro, in aumento di altri 4,6 miliardi.
Questi dati avevano creato un allarme sulla liquidità delle banche del nostro paese registrando un raddoppiamento rispetto ai 41 milairdi di giugno.

 

Le operazioni di rifinanziamento a una settimana sono scese da 35,9 a 20,5 miliardi ma il dato è stato ampiamente compensato dall'incremento dei prestiti per le operazioni di rifinanziamento a lungo termine, da 44,6 a 64,6 miliardi.

 

I dati vanno letti come un segnale di forte tensione sul tema della liquidità, che ha spinto le banche italiane a ricorrere in maggior quantità alla Bce per le esigenze di rifinanziamento.
Nei giorni scorsi molti banchieri italiani, e tra questi Federico Ghizzoni ceo di Unicredit, hanno tranquillizzato sulla liquidità delle proprie banche allontandnado i timori di una crisi alla Lehman Brothers.

 

Allargando lo sguardo all'europa i prestiti richiesti dagli istituti italiani sono inferiori a quelli di Grecia e Irlanda ma superiori a quelli di Portogallo e Spagna.

 

Da sottolineare il paradosso che regna nel rapporto tra istituti e Bce; da un lato le banche dell'Eurozona aumentano le richieste di finanziamento alla Bce, dall'altro depositano sempre più liquidità presso la stessa banca centrale.
Perchè accade questo? Manca la fiducia tra le stesse banche che si scambiano molto meno denaro tra loro e sono così obbligate a rivolgersi all'Eurotower.