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8/4/2011 | Roberto Abate
Intesa Sanpaolo è pronta a varare un piano per la graduale razionalizzazione della presenza sul territorio, con l'obiettivo di contenere i costi (risparmi del 10 - 15% grazie allo sfoltimento di consigli e di quartier generali) e di omogeneizzare i marchi del gruppo Intesa, con la riduzione da 22 a 15 del numero di banche controllate in Italia.
Il processo sarà promosso al cda di domani, secondo un'anticipazione de il Messaggero, e riguarderà in particolare l'operatività in Umbria, Marche e Lazio, per un totale di oltre 500 filiali. Il primo passo riguarda il riordino in Umbria, dove si prevede la fusione delle quattro banche regionali controllate dal gruppo (cassa di Foligno, Spoleto, Terni e Narni e Città di Castello) e la successiva nascita di una sola banca (Cassa dell'Umbria) con sede a Perugia e 140 sportelli.
Nelle Marche, il piano prevede invece la fusione di Banca dell'Adriatico con Cassa di Ascoli Piceno (con sede a Pesaro o ad Ascoli Piceno), da cui potrebbe nascere un soggetto con 260 sportelli. Nel Lazio, invece, le casse di Viterbo, Rieti e Civitavecchia saranno fuse, dopo un breve passaggio da Cassa di Firenze a Intesa, in un'unica banca con circa 120 filiali.
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