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6/30/2011 | Marcella Persola
Approvato il nuovo piano industriale di Banco Popolare. Il piano pone le basi per un nuovo modello di banca del territorio e si focalizza su efficienza, crescita e gestione del capitale di rischio. Il piano 2011-2013/2015 prevede un utile di 603 milioni nel 2013 e 930 milioni nel 2015, di cui oltre 270 milioni provenienti dai progetti di riassetto organizzativo e di rilancio commerciale.
Nel complesso, le proiezioni economiche prevedono per proventi operativi, 4,1 miliardi nel 2013 e 4,5 miliardi nel 2015; oneri operativi sostanzialmente stabili, intorno ai 2,5 miliardi nel 2013 e nel 2015; rettifiche su crediti in progressiva diminuzione e pari a 541 milioni nel 2013 e a 492 milioni nel 2015; costo del credito in flessione da 78 bps del 2010 a 52 bps nel 2013 e a 45 bps nel 2015; Cost/Income in calo dal 65,9% del 2010, al 60,4% nel 2013 ed al 55,0% nel 2015; ROTE (Return On Tangible Equity) pari al 9,3% nel 2013 ed al 12,6% nel 2015; La struttura patrimoniale vedra' il Core Tier 1 ratio portarsi dal 6,5% attuale al 7,6% nel 2013 come Common Equity Ratio in linea con Basilea III e fissarsi nel 2015 , all'8,3%.
Per il consigliere delegato Pier Francesco Saviotti il Banco Popolare «ha cambiato strategia» e, dopo «due anni e mezzo in trincea» per risolvere i problemi di Italease e di altri lasciti della precedente gestione, punta ora «al rilancio». «Fino a oggi ci siamo difesi, abbiamo passato due anni e mezzo in trincea - ha spiegato Saviotti -. L'aumento di capitale ci ha dato la possibilità di dedicarci al territorio e al rilancio in uno scenario macro non favorevole ma che mostra segnali di ripresa grazie alle esportazioni e che vede il territorio dove noi siamo più presenti, il nord, dare segnali di crescita allineati all'eurozona».
Nel corso del 2011, ha sottolineato Saviotti, il Banco ha rilevato «un aumento non indifferente di richiesta di crediti da parte dellle imprese. E in merito allo snellimento della struttura Saviotti ha sottolineato che «la banca unica non è esclusa». All'interno dell'Istituto, ha continuato Saviotti, «c'è una maggiore propensione a snellire la struttura», portando le banche del territorio da 9 a 5. Saviotti ha sottolineato che all'interno del gruppo «c'è dibattito e discussione per una maggiore apertura allo snellimento della struttura. Poi vedremo».
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