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5/12/2011 | Marcella Persola
Banche italiane solide o non solide. Secondo il capo della missione del Fondo monetario Internazionale a Roma Antonio Borges che ha stilato il rapporto 'Article IV' sull'economia italiana «Le banche italiane sono abbastanza solide». Difatti «Gli istituti di credito ora sono su una strada volta ad aumentarne la capitalizzazione. È un buon modello per il resto dell'Ue».
Oggi gli istituti di credito in Italia «hanno un solido profilo di raccolta e di liquidità», oltre a disporre di un «ampio collaterale per accedere ai rifinanziamenti» della Banca centrale europea.
Idea in parte condivisa dagli analisti di Citigroup. Secondo un report pubblicato recentemente dagli analisti della banca americana il forte livello di capitale delle banche italiane li pone in una posizione migliore nei confronti dell'introduzione di Basilea 3, anche se è da evidenziare che le banche italiane sono sempre state molto meno profittevoli rispetto alle cugine europee. Ma non è detto che questa minore profittabilità stia a significare un più basso costo dell'azione. Difatti un forte capitale potrebbe, secondo gli analisti di Citi, aver effetti positivi per le banche. Gli spread sui CDS sono diminuiti dopo l'annuncio dell'aumento del capitale e i CDS italiani si sono mossi più similarmente a quelli francesi e tedeschi rispetto agli altri paesi periferici.
Considerando queste motivazioni Citigroup ha confermato la raccomandazione hold su Unicredit, riducendo il target price da 2 a 1,90 euro. Gli analisti hanno ridottole stime sull'utile per azione 2011-2013 del 7%.
Confermata la raccomandazione hold anche per Intesa SanPaolo con target price ridotto da 2,50 a 2,30 euro, tagliate mediamente del 4% le stime sull'utile per azione 2011-13.
Hold anche Ubi Banca e target price da 6,70 a 6,30 euro. Tagliate mediamente dell'8% le stime sull'utile per azione 2011-2013. Idem per Banco Popolare. Raccomandazione Hold e target price da 2,60 a 2,20 euro. Tagliate mediamente del 13% le stime sull'utile per azione 2011-2013.
Unica raccomandazione sell è per Bpm a cui gli analisti di Citi hanno ridotto il target price da 2,90 a 2,10 euro. Tagliate mediamente del 6% le stime sull'utile per azione 2011-2013.
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