"Svolta federale" per Unicredit nel 2013 che porterà la banca "più vicina ai clienti".

Lo afferma in un'intervista al Sole 24 Ore Gabriele Piccini, country chairman per l'Italia di Unicredit spiegando che "chi sarà più bravo nella raccolta, potrà permettersi di concedere più credito a prezzi migliori. Da oggi, di fatto, disponiamo di 76 diverse banche locali": l'insegna naturalmente sarà una sola, i referenti saranno i sette regional manager, ma l'80% delle deleghe è stato trasferito ai 76 responsabili delle direzioni commerciali sparse per il territorio, in una formula che "ci consentira' di arrivare al prezzo giusto (del credito, ndr) per il cliente giusto".

 
Per gli impieghi, il 2013 sarà "difficilissimo per tutti. Ma per una banca commerciale come la nostra è fondamentale cogliere ogni minimo di segnale di ripresa e in quest'ottica guardiamo soprattutto alle famiglie: dopo un 2012 che ha visto contrarsi gli impieghi del 14%, prevediamo una ripresa del credito al consumo, su cui abbiamo messo a punto nuovi prodotti. E poi c'e' l'edilizia, che vale il 20% del Pil: c'è da far ripartire un circolo virtuoso, e noi faremo la nostra parte cercando di superare alcune rigidita' in particolare sui grandi cantieri sospesi e nei mutui residenziali".

 

 
Infine, dopo che dal 2003 Unicredit ha chiuso 1.300 sportelli in Italia: è in arrivo una nuova sforbiciata "in misura estremamente contenuta, perché sarebbe una filosofia miope: oggi quello che frena la redditività è una struttura monocanale. E' fondamentale difendere il canale fisico, a patto però di farlo evolvere nella multicanalita'", conclude.