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Moody's: Citi, RBS e Morgan Stanley non ci stanno

6/22/2012

Dopo la scure di Moody's che si è abbattuta ieri sulle principali banche europee e americane; tre banche escono dal coro e rispondono all'agenzia.


La scure di Moody's si è abbattuta ieri su tutte le principali banche europee ed americane.

Quindici in tutto, di cui nove nel Vecchio Continente (Deutsche Bank, Bnp Paribas,compresa la controllata Bnl, Credite Agricole, Societe Generale, Hsbc, Barclays, Ubs, Royal Bank of Scotland) e cinque negli Usa (Jp Morgan Chase, Bank of America, Goldman Sachs, Morgan Stanley e Citigroup).

La decisione era nell'aria da settimane e attesa fin dall'inizio del mese.

 

A seguito del declassamento Citigroup, RBS e Morgan Stanley hanno espresso la loro contrarietà al taglio.

 

Citigroup

Il grande colosso americano risponde alla bocciatura di Moody's, definendola arbitraria e ingiustificata.
"Citi è in forte disaccordo sull'analisi di Moody's del settore bancario - si legge nella nota stampa - e ritiene che la sua bocciatura sia arbitraria e ingiustificata. L'approccio di Moody's è arretrato e non riesce a riconoscere la trasformazione di Citi nel corso degli ultimi anni, la forza e la diversificazione delle attività e i miglioramenti sostanziali nella gestione del rischio, nei livelli di capitale e liquidità".

 

Royal Bank of Scotland

All'istituto britannico il downgrade incassato stanotte per mano di Moody's proprio non va giù.
E così, subito dopo la sentenza, l'Istituto, per  l'83% nelle mani del governo, non tarda ad esprimere la sua contrarietà spiegando di aver fatto notevoli progressi nel processo di rafforzamento del proprio patrimonio, iniziato nell'ormai lontano 2008. L'unica agenzia di rating a non averne preso atto, afferma, è Moody's.

RBS ha spiegato che, sebbene riuscirà a sostenere a testa alta le conseguenze del novello taglio di un notch grazie all'ampia liquidità in portafoglio, la mossa dell'agenzia USA avrà un impatto di 9 miliardi di sterline sui collaterali.

 

Morgan Stanley

Anche se la revisione del rating è stata inferiore alle previsioni iniziali, la società ritiene che la decisione "non rifletta appieno le azioni strategiche compiute negli anni recenti".
Tuttavia, si legge ancora, "il riconoscimento della nostra partnership di lungo termine con Mufg" e di altre attività della banca "sottolineano i passi che abbiamo compiuto sulla via della trasformazione", togliendo rischi dal bilanci, stabilizzando le fonti di finanziamento e diversificando le attività. 

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