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1/24/2025 | Redazione ADVISOR
“L’anno passato è stato chiaramente volatile per le azioni correlate al clima. Le previsioni di un indebolimento della domanda di veicoli elettrici, tassi d’interesse elevati e cali dei prezzi dell’energia continuano a pesare sul tema del cambiamento climatico”. Craig Cameron, portfolio manager e research analyst di Templeton global equity group, spiega che, “secondo la nostra analisi, le valutazioni delle azioni correlate a questo tema restano basse rispetto alla storia più recente, nonostante gli impegni e gli investimenti significativi per la decarbonizzazione da parte di imprese e paesi. In un anno contraddistinto da un’eccezionale performance del fattore “momentum”, il trading delle azioni correlate al clima è stato tendenzialmente orientato all’inversione, con revisioni negative e multipli di utili in calo. Data la volatilità attuale, continuiamo a impegnarci attivamente per sfruttare le potenziali opportunità a lungo termine offerte da un mercato eccessivamente focalizzato sul breve termine. Crediamo che i prezzi delle azioni di molte aziende la cui attività è legata al tema del cambiamento climatico riflettano ora le aspettative di una crescita degli utili contenuta, nonostante limitate variazioni alle nostre previsioni sugli utili nel lungo termine. Siamo quindi ottimisti ora che ci siamo lasciati alle spalle un 2024 difficile”.
Come gli ostacoli del 2024 influenzano le aspettative per il 2025
“Possiamo classificare gli ostacoli del 2024 in tre aree principali: tassi d’interesse, debolezza politica e conseguente sovrapproduzione. Guardando avanti nel 2025, siamo convinti che in ognuno di questi problemi risieda un potenziale di miglioramento:
I tassi d’interesse hanno iniziato a diminuire in tutto il mondo. Il settore delle tecnologie ambientali, che richiede investimenti di capitale elevati, ha negoziato in modo tendenzialmente inverso rispetto ai tassi d’interesse globali. Ci aspettiamo, così come il consensus del mercato generale, che i tassi continueranno a scendere nel corso del 2025. Sebbene i rendimenti del debito a lungo termine continuino a mostrare una volatilità significativa, assumendo che i tassi a lungo termine diminuiscano insieme a quelli a breve termine, il settore dovrebbe riprendersi, accompagnando anche l’aumento degli investimenti in tecnologie verdi e un’accelerazione della domanda.
La debolezza della politica è stato un ostacolo di rilievo, soprattutto in Europa. Il sostegno a mercati come quelli di veicoli elettrici ed energia solare si è ridotto a causa dell’eliminazione o del ridimensionamento dei sussidi in diversi mercati chiave. L’industria ha ormai in gran parte assimilato questa tendenza, e crediamo che il rapporto rischio-ricompensa ora sia positivo, dato l’impegno dell’Europa verso gli obiettivi di decarbonizzazione del 2030. Un esempio sono le recenti mosse positive nel Regno Unito. Sebbene l’esito delle elezioni statunitensi abbia probabilmente frenato qualsiasi possibilità di cambiamenti positivi nella legislazione del paese, ci aspettiamo che le modifiche all’Inflation Reduction Act (IRA) saranno più marginali di quanto attualmente previsto nel prezzo delle azioni dei maggiori beneficiari.
I problemi di sovrapproduzione hanno inibito vari settori, a causa degli ostacoli macroeconomici sopra menzionati. In mercati come ad esempio quelli di veicoli elettrici (EV), litio, alluminio, inverter solari e semiconduttori di potenza, nel 2024 abbiamo assistito a sorprese negative sia in termini di volume sia di prezzo. Molti di questi settori hanno dovuto affrontare difficili processi di sviluppo delle proprie capacità; ne emerge che, anche se la domanda rimane generalmente invariata, in futuro si dovrebbe cominciare a vedere un miglioramento dei prezzi e dei margini. Diversi settori sembrano aver toccato il fondo nel 2024 e con sono pronti a migliorare nel corso del nuovo anno”.
La seconda amministrazione Trump e le azioni correlate al clima
“La vittoria di Donald Trump alle elezioni di novembre ha influito significativamente sulle azioni correlate al clima, poiché la maggior parte degli osservatori si aspetta che la sua amministrazione sarà probabilmente ostile alla politica climatica. Durante una campagna elettorale carica di tensioni, Trump ha promesso una varietà di politiche, tra cui l’espulsione massiva di immigranti, tariffe generalizzate, una minore indipendenza della Federal Reserve degli Stati Uniti, restrizioni sull’energia eolica offshore, l’uscita degli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi sul Clima e una revoca di alcuni crediti fiscali previsti dall’IRA. L’impatto più immediato sull’investimento climatico non è dovuto alla legislazione prevista, quanto piuttosto a rendimenti a lungo termine più elevati. Questo tipo di investimento è tendenzialmente un settore a grande impiego di capitale, ed è probabile che un maggiore costo del debito indebolisca l’economia di similiinvestimenti a lungo termine. Data la natura inflazionistica di molte delle politiche prospettate da Trump, si ritiene che, a parità di condizioni, la Fed ridurrà i tassi di interesse più lentamente. È dunque probabile che la ripresa rallenti in alcuni settori in cui stiamo osservando una crescita più debole della domanda, come ad esempio quelli dell’energia eolica e solare.
Per quanto riguarda la politica, riteniamo improbabile una marcia indietro relativa all’IRA, dal momento che potrebbe comportare complicazioni legali in grado di protrarsi per diversi anni. Siamo convinti che una revoca totale rimanga improbabile, a causa degli investimenti già effettuati in virtù di una legislazione i cui effetti sono stati particolarmente visibili nei distretti a maggioranza repubblicana (secondo alcune stime, circa l’80% del totale). Nel medio termine, ci aspettiamo la sopravvivenza di crediti fiscali che offrano un elevato rapporto tra posti di lavoro creati e costi, come il Production Tax Credit (PTC) e l’Investment Tax Credit (ITC), che si applicano principalmente e rispettivamente all’energia eolica e solare. Tuttavia, non si esclude l’eventuale possibilità di un’attesa e graduale riduzione di questi crediti, o l’imposizione di un tetto alla spesa totale. Riteniamo utile ricordare che sono stati annunciati investimenti per vari miliardi di dollari nella produzione di energia solare in stati quali Ohio, Alabama, Tennessee e North Carolina, e le società potrebbero richiedere garanzie relative a questi crediti, prima di procedere con l’investimento".
"Vediamo una maggiore incertezza riguardo ai sussidi per i veicoli elettrici. Trump sembra propenso a cercare di revocare il credito fiscale per l’acquisto di veicoli elettrici, mantenendo invece i crediti sulla produzione nazionale degli EV. Siamo convinti che le imprese abbiano già operato sulla base di tali aspettative, e che la transizione agli EV dipenda dagli impegni assunti per la loro produzione, che restano in gran parte invariati. Ci aspettiamo che gli Stati Uniti inizieranno ad accelerare la transizione verso i veicoli elettrici tra il 2025 e il 2026, a mano a mano che i prezzi diventeranno più competitivi rispetto alle alternative tradizionali con motore a combustione. Anche i mandati a livello statale, che sono 31 e variano per impegno e tempistiche, sostengono l’ulteriore crescita dei veicoli elettrici nel Paese, indipendentemente dai crediti d’imposta federale. Il rischio principale in questo caso è il potenziale rallentamento dell’adozione di EV, piuttosto che un’inversione di tendenza.
Al di là delle aree sopra citate, riteniamo che altri aspetti dell’IRA siano più a rischio, in particolare quelli che incentivano settori che consideriamo più speculativi, come l’idrogeno o la cattura del carbonio. Prevediamo che le aziende fornitrici di energia stiano spingendo per ottenere sussidi meno aggressivi in queste aree, considerandole come una parte della legge con basso impatto sulla creazione di posti di lavoro e un costo elevato in termini di sovvenzioni, che quindi rimane a rischio. Da una prospettiva di investimento, non riteniamo che questi settori possano realizzare una crescita redditizia, e prevediamo di evitare investimenti in queste società fino a quando non vedremo segni più concreti di una redditività sostenibile.
Infine, vediamo poco rischio per quegli aspetti dell’IRA che hanno un impatto sull’agricoltura, ad esempio le sovvenzioni per biocarburanti a etanolo e mais che trainano la produzione di combustibili rinnovabili. Dato l’ampio sostegno a Trump da parte del settore rurale, ci aspettiamo che la situazione attuale rimanga invariata, con eventuali cambiamenti normativi mirati a incrementare i rendimenti per gli agricoltori. Intanto, l’impegno costante nell’edilizia e nelle infrastrutture dovrebbe essere positivo per le imprese di materiali da costruzione, compresi i nomi che si concentrano sull’efficienza energetica.
Sebbene sia comprensibile il pessimismo nei confronti degli investimenti climatici rispetto al periodo precedente le elezioni, è importante sottolineare come molte industrie del settore e quelle a esso correlato dovrebbero continuare a crescere negli Stati Uniti – così come era avvenuto durante la prima presidenza Trump – grazie a una varietà di iniziative a livello statale, impegno da parte delle imprese e semplici fattori economici”.
Opportunità all’orizzonte
“Una conseguenza del flusso di notizie negative dell’ultimo anno è che attualmente le valutazioni appaiono molto più interessanti in molte parti del settore delle tecnologie pulite. Siamo riusciti ad aggiungere al nostro portafoglio titoli che in precedenza non ci erano congegnali a causa di valutazioni poco allettanti. Riteniamo che verso la fine del 2024 le valutazioni abbiano raggiunto un livello in cui il mercato non assegna più alcun “premio verde” alle imprese e, in molti casi, non prevede nemmeno il potenziale per una crescita a lungo termine superiore al PIL. È una tendenza sulla quale speriamo di capitalizzare nel corso del 2025. In linea più generale, siamo convinti che in futuro la valutazione sarà un driver importante della performance dei titoli. Con varie metriche sugli spread di valutazione e sul momentum vicini ai massimi storici, è appropriato e forse ragionevole aspettarsi una certa normalizzazione. Il tema del cambiamento climatico rimane ancora più necessario, dato che il mondo si sta allontanando da qualsiasi scenario plausibile di riscaldamento globale limitato a un aumento di 1,5°C. Siamo convinti che vi siano ancora sostanziali opportunità in aziende che riteniamo sottovalutate e che stanno contribuendo in maniera significativa alla mitigazione e/o all’adattamento al cambiamento climatico".
I settori che entusiasmano particolarmente per il 2025
Un fornitore di attrezzature agricole con sede nel Regno Unito, che ha dimostrato la ricchezza delle proprie risorse mantenendo margini lordi e operativi molto consistenti, nonostante la forte recessione nel ciclo delle attrezzature agricole. Abbiamo acquistato il titolo convinti che le valutazioni avessero già scontato tale recessione. Con le vendite che probabilmente raggiungeranno il minimo per poi riprendere a risalire nella prima metà del 2025, la focalizzazione dell’azienda sulla redditività, la bassa valutazione delle azioni e le dinamiche favorevoli del settore, crediamo che l’azienda e i suoi titoli dovrebbero migliorare a mano a mano che la domanda finale inizierà a riprendersi.
Un leader globale nel settore dell’energia eolica offshore, che entra nel 2025 con un piano chiaro, continuando a crescere ma con una maggiore attenzione al rischio e ai rendimenti dopo aver dedicato dodici mesi alla ricostruzione della propria credibilità in seguito all’annus horribilis del 2023. Abbiamo costruito una posizione nel titolo in un momento di massimo pessimismo, vedendo successivamente una forte ripresa negli aspetti economici fondamentali dell’energia eolica offshore in mercati chiave come il Regno Unito. La realizzazione in termini di costruzione di progetti e disinvestimenti pianificati sarà cruciale per il suo successo nel 2025 e oltre.
Un produttore di diesel rinnovabile con sede negli USA, che nel 2024 ha risentito del crollo dei prezzi del biodiesel a causa di una sovrapproduzione significativa e a una crescita della domanda inferiore alle aspettative. Abbiamo approfittato di questo calo per creare una posizione nella società nell’ultima parte dell’anno. Con i prezzi del biodiesel ben al di sotto della curva dei costi, riteniamo che nei prossimi anni le nuove capacità rallenteranno notevolmente, mentre i cambiamenti normativi come il Low Carbon Fuel Standard della California e il RED III dell’Europa dovrebbero riaccelerare la crescita della domanda. La società ha già dimostrato la propria leadership in termini di costi e i vantaggi competitivi del suo business model completamente integrato, e siamo convinti che ne trarrà grande beneficio a mano a mano che il mercato del biodiesel si riprenderà.
Un leader nel mercato globale del litio. In seguito a una crescita più lenta nel 2024, i prezzi del litio sono scesi decisamente rispetto ai picchi del 2022 e 2023, ma soprattutto siamo convinti che resteranno ben al di sotto del costo marginale necessario per incentivare una nuova produzione. La recente attività di fusioni e acquisizioni in questo settore, insieme a notevoli riduzioni della spesa di capitale e limitazioni della capacità, confermerebbero a loro volta la nostra tesi. L’azienda ha reagito bene alla flessione, raccogliendo capitale in anticipo e riducendo i costi destinati a mantenere la redditività, mettendola in una posizione forte per beneficiare di una migliore dinamica offerta-domanda, e della crescita a lungo termine della domanda di veicoli elettrici. Assumendo che il prezzo del litio si riprenda al livello del costo marginale nel medio termine, stimiamo che il titolo sia negoziato con un rapporto prezzo-utile non superiore al nove percento. Secondo questo approccio, il prezzo delle azioni è vicino a minimi quinquennali.
Un leader globale nell’imballaggio sostenibile di carta. Siamo convinti che in questo caso vi sia un forte valore, considerando che la società è quotata con valutazioni che sfiorano il livello più basso del ciclo dell’imballaggio – a nostro avviso in fase di miglioramento – e all’inizio di un programma per la creazione di sinergie specifico dell’azienda. Inoltre vi è un’opportunità tempestiva per un più ampio ingresso nel mercato statunitense di imballaggi sostenibili e “a portata di mano”, che riteniamo potrebbe portare a una redditività strutturale più elevata e a multipli di valutazione maggiori per le loro azioni”.
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