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11/21/2023 | Daniele Barzaghi
In Italia sono oggi registrati per la vendita 1.844 fondi comuni di investimento sostenibili, responsabili di 1.025 miliardi di euro di capitali.
Il 59% di questi fondi (con in gestione il 53% delle masse totali) vanta un rating Esg superiore al benchmark, ma ben un 12% dei prodotti (25% delle masse) non offre oggi una misurazione comparabile, secondo quanto espresso dal nuovo rapporto Consob “Principali tendenze in tema di investimenti sostenibili e criptoattività nel 2023”.
Il 24% dei fondi sostenibili commercializzati in Italia (pari al 18% delle masse totali) è Articolo 9, ovvero nativo sostenibile, mentre il 74% (81% delle masse) è stato allineato alle normative: è cioè Articolo 8, secondo le categorie Sfdr. Interessante la variazione di questi dati per i fondi non solo venduti in Italia ma anche domiciliati nel nostro Paese: il 13% (col 21% delle masse) è Articolo 9, mentre il 76% (72%) è Articolo 8.
Dal punto di vista delle classi di investimento invece il 51% dei fondi sostenibili distribuiti in Italia (47% delle masse) sono azionari, il 26% (20%) sono obbligazionari, il 19% (12%) sono multiasset e il 2% (ben il 20% dei capitali) sono valutari; con un 2% di fondi sotto la generica voce “altro”.
Investono in large cap (70%), mid cap (25%) e small cap (5%) e hanno oltre sei anni di vita nel 40% dei casi (61% delle masse).
La stragrande maggioranza (il 93% dei prodotti) è concentrato sulle economie sviluppate mentre in termini di settori industriale prevalgono le società tecnologiche (22%), industriali (18%), sanitarie (14%), finanziarie (12%) e legate ai consumi (10%).
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