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Esposizione fattoriale ed ESG: serve un approccio ottimizzato

11/13/2023 | Redazione Advisor

Per gli esperti di UBS Asset Management è soltanto attraverso tale approccio che riesce a valutare correttamente gli obiettivi di sostenibilità (integrazione ESG e riduzione dell’impronta di carbonio) con l’efficienza dell’esposizione fattoriale


La costruzione di un indice fattoriale standard consiste nel definire le metriche fattoriali rilevanti, che vengono poi utilizzate per selezionare i titoli e orientare la ponderazione per aumentare l'esposizione fattoriale.

Per gli esperti di UBS Asset Management bisognerebbe trovare un giusto equilibrio tra esposizione fattoriale; miglioramento del punteggio ESG e riduzione dell'impronta di carbonio, per ottenere un approccio ottimizzato sia agli obiettivi di sostenibilità che l’efficienza fattoriale.

In sostanza, si tratta di rispondere a un problema di ottimizzazione multidimensionale. Le società più appetibili sono caratterizzate da punteggi ESG superiori alla media e da un’elevata saturazione del fattore valore. Ma vediamo quali approcci sono a disposizione.

 

Un primo è quello nel quale l’integrazione ESG è seguita dalla selezione dei fattori. In tal caso l'integrazione dei criteri ESG potrebbe per esempio mirare a includere il primo 50% delle società con il rating ESG più elevato ma tale approccio presenta per gli esperti della casa di gestione una debolezza dovuta all'incapacità di valutare congiuntamente le società in base ai tre criteri (esposizione fattoriale, punteggio ESG, impronta di carbonio).

“Ad esempio una società con una saturazione fattoriale molto alta può trovarsi appena al di sotto della soglia ESG, mentre una società con un punteggio ESG migliore, ma in misura insignificante, può passare il vaglio nonostante abbia una saturazione fattoriale significativamente più debole. Ciò porta a un'inutile erosione dell'esposizione fattoriale necessaria per raggiungere un miglioramento ESG mirato” spiegano gli esperti di UBS AM.

 

L’approccio ottimizzato invece prevede di massimizzare l'esposizione del portafoglio al fattore valore, soggetta al vincolo del raggiungimento dell'obiettivo di miglioramento ESG (+20%) e di riduzione dell'intensità di carbonio (-30%). L'ottimizzatore non solo seleziona un sottoinsieme di società, ma effettua anche una riponderazione delle componenti del portafoglio, imponendo una serie di condizioni per assicurare una sufficiente diversificazione. Sulla base di ciò tale approccio fornisce un framework flessibile che può essere applicato a diversi fattori (ad esempio qualità, valore, volatilità) e a diversi universi.

 

“Quest'ultimo è un indice value con uno screening preliminare sulla qualità che elimina un terzo delle società con i punteggi più bassi in base alle metriche di qualità. Il suo scopo è quello di evitare le trappole di valore, ovvero società che presentano forti caratteristiche di valore (ad esempio un basso P/E) ma che, proprio per questo motivo, hanno una discutibile sostenibilità finanziaria” concludono gli esperti di UBS AM.

 

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