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Sostenibilità: non è la fine di un ciclo

5/10/2023 | Marcella Persola

Lo sviluppo di prodotti ESG continua ad essere considerata una priorità strategica per il 2023. Così evidenzia lo studio di Cerulli Associates sul mondo della distribuzione in Europa


Negli ultimi si è assistito a un proliferare di prodotti ESG guidati dalla crescente domanda da parte degli investitori europei e ai forti sforzi di sviluppo dei prodotti da parte dei fornitori. Il panorama dei prodotti è cresciuto in termini di dimensioni e di specializzazione, con un forte aumento negli ultimi anni delle attività dei fondi comuni di investimento e dei fondi negoziati in borsa (ETF) a carattere ambientale, sociale e di governance (ESG). Questo è quanto analizza l’ultimo studio sul mercato della distribuzione in Europa realizzata da Cerulli Associates e intitolato: “European Distribution Dynamics 2023: Navigating Uncertainty”.

 

Molti grandi gestori che operano nei mercati europei considerano lo sviluppo di prodotti ESG una priorità strategica primaria per il 2023. Tuttavia, i gestori patrimoniali mostrano delle aspettative di crescita meno ottimistiche per i fondi ESG rispetto agli anni precedenti. A livello europeo, ad esempio, solo l'8% prevede una rapida crescita (superiore al 10%) per i fondi comuni di investimento attivi ESG nei prossimi 12-24 mesi, mentre il 26% prevede una crescita moderata (dal 6% al 10%) e il 58% una crescita lenta (dall'1% al 5%).

 

In ambito passivo, il 14% degli intervistati prevede una rapida crescita delle attività dei fondi indicizzati ESG nei prossimi 12-24 mesi, il 38% una crescita moderata e il 43% una crescita lenta. Inoltre, il 12% prevede una rapida crescita degli asset degli ETF ESG, il 47% una crescita moderata e il 34% solo una crescita lenta. 

 

"Nonostante l'attenuazione del sentiment di crescita del mercato ESG europeo nei prossimi anni, quasi un terzo dei gestori a livello europeo ritiene che migliorare la propria posizione di leader in ambito ESG sia una priorità strategica", afferma Fabrizio Zumbo, direttore della ricerca europea sulla gestione patrimoniale retail e wholesale di Cerulli.

 

In effetti, la ricerca di Cerulli evidenzia che la domanda di prodotti ESG resta ben consolidata e che i prodotti tematici sostenibili sono destinati a registrare una forte domanda da parte dei clienti retail nei prossimi 12-24 mesi. I gestori in grado di combinare processi ESG solidi e diversificati con un solido track record, attributi di conformità e narrazioni accattivanti si troveranno in una buona posizione per attrarre flussi verso i loro prodotti ESG.

 

Ma non è l’unico driver sul fronte distributivo. La survey evidenzia anche come il mondo della distribuzione del sud Europa sia più propenso a investire in fondi passivi e alternativi. La maggioranza (84%) delle banche private spagnole - ad esempio - prevede di aumentare leggermente l'esposizione agli ETF nel portafoglio del cliente nei prossimi 12-24 mesi, anche se solo l'8% prevede di farlo in modo significativo. Inoltre, il 76% prevede un aumento della domanda di ETF in Spagna nello stesso periodo e il 52% prevede un aumento della domanda di fondi indicizzati. 

 

Scenario simile anche in Italia dove più di tre quarti (76%) delle banche private prevede un aumento della domanda di ETF nei prossimi due anni e il 52% prevede un aumento della domanda di fondi indicizzati. Circa l'88% delle banche private italiane prevede di aumentare leggermente l'esposizione agli ETF nel portafoglio del cliente nello stesso periodo, anche se solo il 4% prevede un aumento significativo. Tre quinti (60%) prevedono di aumentare leggermente l'esposizione ai fondi indicizzati nei portafogli dei loro clienti e il 12% prevede di aumentarla in modo significativo. 

 

"La maggioranza delle banche private sia in Spagna che in Italia intende aumentare l'allocazione agli ETF nei portafogli dei propri clienti nei prossimi 12-24 mesi", aggiunge Zumbo. "Le banche private prevedono anche una maggiore domanda di investimenti alternativi in entrambi i mercati nello stesso periodo, quindi vediamo opportunità per i gestori patrimoniali che operano in queste aree".

In Spagna, infatti, il 72% delle banche private prevede un aumento della domanda di strategie immobiliari nei prossimi 12-24 mesi e il 64% prevede un aumento della domanda di prodotti di private equity. In Italia, il 68% delle banche private prevede un aumento della domanda di strategie di private equity e immobiliari nello stesso periodo e il 60% prevede un aumento della domanda di prodotti di infrastrutture e private debt.

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