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Cosa è cambiato nel mercato dei green bond

11/15/2022 | Redazione Advisor

Durante la flessione del mercato di quest'anno, non tutti i green bond hanno evidenziato le stesse performance difensive. Cosa significa questo per gli investitori? Lo spiegano gli esperti di AB


I green bond si sono guadagnati la reputazione di fornire una migliore protezione dai ribassi rispetto alle obbligazioni convenzionali. Tuttavia, durante la flessione del mercato di quest'anno, non tutti i green bond hanno evidenziato le stesse performance difensive. Cosa significa questo per gli investitori?

 

Secondo gli esperti di AllianceBernstein (AB) l'ampia dispersione delle performance osservata dall'inizio dell’anno è un valido motivo per adottare un approccio attivo all'investimento in questa asset class. Dato l'alto numero di green bond attualmente in circolazione, gli investitori hanno bisogno di informazioni più precise per operare una distinzione tra i diversi tipi di titoli e comprendere più a fondo le loro caratteristiche di performance.

 

Ma come si valuta un green bond?

Per AB è impostante partire dal concetto di greenium e capirne la natura. Per greenium (green+premium) si intende il differenziale di rendimento negativo rispetto alle obbligazioni convenzionali. “Quando il greenium di un green bond aumenta in valore assoluto (ossia diventa più negativo), il titolo registra una sovraperformance rispetto alle emissioni convenzionali comparabili. L'aumento del greenium è dunque uno sviluppo favorevole per la performance di un green bond” osservano da AB.

 

E mentre nella fase di avversione al rischio del 2020 i greenium sono cresciuti di pari passo, nel 2022 questi differenziali di rendimento hanno evidenziato variazioni di minore entità e una maggiore dispersione, e in alcuni casi i green bond non hanno sovraperformato affatto.

“Più precisamente, per l'80% degli emittenti i greenium sono diventati più negativi nella prima metà dell'anno (consentendo ai relativi titoli di sovraperformare gli omologhi convenzionali), ma nel restante 20% dei casi questo non è accaduto, e dunque tali green bond non hanno evidenziato caratteristiche di protezione dai ribassi” sottolineano da AB.

 

Inoltre, tra l'80% dei green bond che hanno registrato un aumento del greenium in valore assoluto, le variazioni sono state molto eterogenee, con incrementi compresi tra pochi punti base (modesta protezione dai ribassi) e mezzo punto percentuale (forte protezione dai ribassi). “Questo comportamento del mercato costituisce un argomento convincente a favore di un approccio attivo all'investimento in green bond e rafforza l'idea che questi titoli non dovrebbero essere considerati tutti uguali” dichiarano gli esperti di AB.

 

Ma ciò che sta accadendo sui mercati e i cambiamenti del mercato obbligazionario determineranno quindi una maggiore dispersione delle performance? Questo significa che i green bond stanno perdendo le loro caratteristiche difensive?

“Non necessariamente. Siamo dell'avviso che i green bond possano ancora offrire caratteristiche di mitigazione del rischio favorevoli rispetto alle obbligazioni convenzionali, ma è necessario tener conto di diversi cambiamenti indotti nei mercati obbligazionari dalla crescente popolarità degli investimenti responsabili. Questi cambiamenti influiranno probabilmente sull'entità del greenium, ma stanno anche contribuendo ad ampliare l'universo dei green bond” evidenziano da AB.

Tra i cambiamenti più significativi ci possono citare: l’aumento del numero delle emissioni, ma anche la composizione dell’universo settoriale, la diminuzione del rating medio e di conseguenza una maggiore sensibilità al rischio di credito. E infine un allargamento della base di investitori che implica un cambiamento anche della domanda.

 

“Prevediamo che in futuro gli investitori saranno meno disposti a pagare un greenium per le strutture più deboli, in particolare laddove l'uso dei proventi è solo vagamente collegato a progetti verdi idonei, o laddove l'emittente e il suo settore potrebbero essere più suscettibili di accuse di greenwashing. Per contro, le emissioni dalle caratteristiche più forti dovrebbero continuare a richiamare una base di acquirenti disposti a pagare un sovrapprezzo per le obbligazioni di qualità. Tra questi figurano, ad esempio, i green bond che sono pienamente allineati alla Tassonomia dell'UE e il cui emittente vanta credenziali di sostenibilità molto solide” concludono da AB.

 

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