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Salute e benessere per un turbo al portafoglio

7/8/2022 | Redazione Advisor

Il settore sanitario e quello del benessere, oltre che dare un contributo significativo alla vita delle persone, può rappresentare una forma di investimento interessante dal punto di vista dei rendimenti. Così evidenziano gli esperti di Schroders


Il settore sanitario e quello del benessere, oltre che dare un contributo significativo alla vita delle persone, può rappresentare una forma di investimento interessante dal punto di vista dei rendimenti. Così evidenziano gli esperti di Schroders.

 

Sul fronte dell'assistenza sanitaria però paesi avanzati ed emergenti presentano enormi differenze, dovute in larga misura alle difficoltà di accesso ai farmaci e alle terapie fondamentali, ad acqua pulita e servizi igienici, e in molti casi anche all’istruzione.



Un report di Unicef rivela che nel 2019, 63 bambini ogni 1.000 nati nei Paesi meno sviluppati del mondo sono morti prima dei 5 anni. Secondo i dati delle Nazioni Unite, nel 2018 sono morti oltre 6 milioni di bambini di età inferiore ai 15 anni, essenzialmente per malattie che possono essere prevenute. Inoltre, in base alle statistiche di UNAIDS su 37,7 milioni (dato stimato) di persone affette da HIV, nel 2020 circa 20,6 milioni vivevano nell’Africa orientale e meridionale e 5,8 milioni nella regione Asia Pacifico. Infine, le malattie cardiovascolari, che secondo L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sono la principale causa di morte a livello globale, si registrano per lo più nei Paesi a basso e medio reddito. Ecco perché il margine di impatto su salute e benessere nei mercati emergenti è enorme.

 

Salute e benessere contribuiscono inoltre direttamente al 3° SDG, che mira a raggiungere una copertura sanitaria universale con possibilità di accesso a farmaci e vaccini essenziali efficaci e a basso costo.

 

“Le società dei mercati emergenti hanno un ruolo importante nel raggiungere tali obiettivi. Alcune di queste realizzano prodotti che migliorano in modo diretto igiene e salute. Prendiamo ad esempio Hindustan Unilever, società indiana in rapida espansione, attiva nei beni di consumo. L’azienda sostiene una serie di iniziative, fra cui la campagna per la promozione dell’uso del sapone, uno dei prodotti che realizza. Alcuni studi mostrano che basta lavarsi le mani con il sapone per ridurre il rischio di morte per diarrea di circa il 30%. Iniziative di questo tipo possono contribuire a ridurre l’incidenza di malattie che si possono prevenire e quindi dei decessi” sottolineano gli esperti di Schroders.

 

Un’altra società che ha un impatto positivo sulla collettività è Raia Drogasil, un'azienda che gestisce farmacie in Brasile, che si è impegnata pubblicamente a promuovere la salute e la prevenzione delle malattie. Oltre a fornire servizi farmaceutici (conta oltre 2.500 negozi), la società sta realizzando una piattaforma digitale dedicata alla sanità. L’hub offre una serie di servizi di salute e benessere, dei consigli dagli esperti ai canali di contatto per contribuire allo sviluppo di abitudini più sane per oltre 40 milioni di persone.

 

Infine Cipla, un’azienda farmaceutica indiana presente in oltre 80 Paesi che offre più di 1.500 prodotti di varie categorie terapeutiche. La società è attiva nel settore da oltre 80 anni e la sua mission dichiarata è “Caring for Life”. Dal 1997 Cipla Foundation gestisce un centro di cure palliative in India e da allora offre cure gratuite ai pazienti affetti da cancro. Nel 2001 è stata la prima società a lanciare un mix di tre farmaci anti-retrovirali per il trattamento dell’HIV a meno di $1 al giorno, un prezzo decisamente più accessibile di quelli standard. E nel 2020 è stata proclamata dall’Antimicrobial Resistance (AMR) Benchmark il primo produttore di farmaci generici attivo nei paesi con maggiore richiesta.

 

Per Schroders la società attua degli interventi in linea soprattutto con il 3° SDG, ma la società contribuisce anche ad altri obiettivi di sviluppo sostenibile.

 

“Cipla è consapevole delle problematiche generali causate dall’industria farmaceutica. La produzione di medicinali è responsabile di ingenti volumi di emissioni. La società sta tuttavia prendendo provvedimenti: ha già quantificato il suo impatto e intende ridurlo.Il suo obiettivo è diventare un’azienda carbon neutral, water neutral e zero waste entro il 2025” concludono gli esperti della casa di gestione.

 

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