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Net zero, fondamentale il contributo del real estate

6/17/2022 | Redazione Advisor

Ad oggi in Europa gli edifici sono i principali responsabili delle emissioni di gas serra. Ma la situazione non può proseguire così, come evidenzia Alexander Monk, Portfolio Manager, Global Resource Equities di Schroders, che spiega come la ristrutturazione di edifici vecchi sia onerosa ma fondamentale.


Gli edifici in cui viviamo e l’energia che consumano hanno un ruolo fondamentale nel processo di decarbonizzazione. Grazie al ricorso alle fonti rinnovabili, come l'energia solare, e a tecnologie più avanzate, tra cui pompe di calore e contatori smart, le abitazioni dei prossimi decenni potranno diventare “net zero”.

 

In Europa gli edifici sono tuttora i principali responsabili dei consumi di energia (40% del totale) ed emettono il 36% dei gas serra poiché, in molti casi, come ha sottolineato la Commissione Europea (CE), sono alimentati da combustibili fossili.

 

L’80% dei consumi energetici delle famiglie deriva da riscaldamento, aria condizionata e utilizzo domestico di acqua calda. Ma non si può progredire di questo passo; ecco perché nel Green Deal europeo è stato stabilito che entro il 2050 in Europa tutti gli edifici esistenti, che attualmente non sono efficienti sotto il profilo energetico, dovranno raggiungere la neutralità climatica.

 

Lo scorso dicembre, inoltre, la CE ha affermato di voler anticipare il raggiungimento di questo obiettivo e ha chiesto che tutti i nuovi edifici siano a emissioni zero entro il 2030.

 

“Decarbonizzare le case è molto importante per contribuire alla transizione energetica. I governi di tutto il mondo stanno già implementando cambiamenti significativi per contribuire alla creazione di abitazioni a emissioni zero. Quanto al riscaldamento, nel Regno Unito e in Europa, entro il 2030 occorrerà sostituire in molte case di nuova costruzione le caldaie a gas con pompe di calore elettriche” afferma Alexander Monk, Portfolio Manager, Global Resource Equities di Schroders.

 

Diverso sarà per gli edifici più vetusti. In tal caso la situazione non è semplice, ma determinante nel raggiungimento di questi target.

 

“Di certo, la ristrutturazione di case esistenti è più onerosa, poiché nella stragrande maggioranza dei casi sono ancora presenti caldaie alimentate a gas. L’idrogeno verde prodotto da fonti rinnovabili - seppur ancora in fase sperimentale - potrebbe offrire una soluzione: tramite l’energia solare si può produrre idrogeno da stoccare e riconvertire in elettricità al momento opportuno. Nel 2030 una casa potrebbe essere completamente indipendente dai combustibili tradizionali a vantaggio non solo dell’ambiente, ma anche delle famiglie che pagherebbero bollette più basse” spiega l’esperto di Schroders.

 

Nell’infografica che segue si illustra il ruolo delle abitazioni “net zero” nella transizione energetica e le relative opportunità per gli investitori.

 

Infografica

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