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4/22/2022
La Giornata della Terra è stata istituita dalle Nazioni Unite nel 1970, dietro la forte spinta del senatore Gaylord Nelson, per evidenziare la necessità di implementare una normativa ambientale nell'agenda nazionale degli Stati Uniti, a seguito del disastro ambientale avvenuto a Santa Barbara nel 1969, quando esplose una piattaforma petrolifera della Union Oil e si riversarono in mare oltre 10 milioni di litri di petrolio, con conseguenze drammatiche per l’ecosistema dell’area.
Ora, più di cinquant'anni dopo, abbiamo un'ampia normativa in vigore in molte parti del mondo, ma lo scopo della Giornata della Terra è più importante che mai. “Gli ultimi rapporti scientifici sul cambiamento climatico e sulla biodiversità possono essere considerati come un grido di disperazione” avverte Lucian Peppelenbos, climate strategist di Robeco. “Al lancio di questi rapporti, il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha parlato di un "codice rosso per l'umanità", asserendo che i nostri leader stanno mentendo con le loro "promesse climatiche infrante" e "impegni vacui". Quando un alto diplomatico utilizza tali parole, è chiaro si stanno attraversando periodi turbolenti”.
“Secondo le stime, entro il 2050 saranno necessarie le risorse di tre pianeti Terra per sostenere la popolazione globale” spiega Sarah Norris, investment director Global Impact Fund, abrdn. “Gli esseri umani stanno consumando ad un ritmo allarmante e questo ha un effetto devastante sulla biodiversità, l'ambiente e il clima. Dagli incendi boschivi in Australia e California, alle inondazioni in Africa e agli uragani in Asia, le nostre scelte stanno avendo un impatto. La Giornata della Terra ci ricorda ogni anno che abbiamo bisogno di cambiare. Piantare un albero, spegnere le luci, fare la spesa in modo coscienzioso e fare la raccolta differenziata dei rifiuti sono piccoli contributi che ci portano nella giusta direzione. Ma affrontare pienamente il cambiamento climatico richiederà una risposta coordinata e globale che coinvolga governi e imprese. Ogni individuo ora, più che mai, ha il potere di influenzare il comportamento aziendale investendo per l'impatto”.
“L'impact investing” prosegue Norris “permette agli individui di allontanarsi dalle aziende che causano gli impatti ambientali più gravi e investire nelle aziende che cercano di trovare soluzioni - ottenendo anche un ritorno finanziario. E questo non è più tanto difficile come un tempo”. Il cambiamento climatico, la produzione e il consumo non sostenibili, la perdita di biodiversità e le altre questioni evidenziate dalla Giornata della Terra rappresentano rischi significativi per la società, ma rappresentano infatti anche opportunità per le imprese.
Norris porta qualche esempio, a partire dal tema delle energie rinnovabili. “Negli Stati Uniti la maggior parte della produzione e del consumo di energia proviene dai combustibili fossili: petrolio, gas naturale e carbone. Ci sono però aziende come NextEra Energy Resources, il più grande sviluppatore di energie rinnovabili del mondo, che genera 23 gigawatt (GW) di energia pulita all'anno e sta spostando il mix energetico negli Stati Uniti dalle fonti inquinanti. Grazie al proprio potere d'acquisto e alla capacità di procurarsi turbine eoliche molto più grandi, NextEra è in grado di acquistare centrali a carbone per dismetterle e costruire e gestire parchi eolici, traendone un profitto”.
Passando dall'energia all'acqua, Norris evidenzia che l'industria della moda è responsabile del 20% dello spreco idrico nel mondo e utilizza circa 79 miliardi di metri cubi d'acqua all'anno - 10.000 litri a persona. “Kornit Digital sta rivoluzionando l'industria tessile con le sue tecnologie di stampa digitale senza acqua. Le stampanti di Kornit eliminano la necessità di acqua durante il processo di stampa e spostano la produzione più vicino al consumatore finale. Questo aiuta a ridurre le scorte in eccesso perché i clienti possono produrre capi su ordinazione, invece di dover indovinare la domanda. Negli Stati Uniti, circa l'85% dei tessuti viene gettato via e rappresenta una parte significativa dei rifiuti in discarica. Eliminare l'uso eccessivo di acqua e ridurre la quantità di vestiti nelle discariche sono solo due degli obiettivi positivi a cui Kornit sta lavorando”.
Pauline Grange, gestore investimento responsabile e Jess Williams, analista, investimento responsabile di Columbia Threadneedle Investments, puntano l'attenzione sulla biodiversità. “L’importanza della biodiversità è appena percettibile, ma di ampio respiro” osservano gli esperti. “Traiamo beneficio da suoli ricchi, dall’impollinazione, dalle risorse naturali, dallo stoccaggio del carbonio e da molto altro ancora. Eppure le attività umane hanno ridotto la fauna selvatica del pianeta in media del 68% rispetto a 46 anni fa. Siamo sempre più consapevoli che la perdita di biodiversità rappresenta un grosso problema. Da un punto di vista degli investimenti, la sua importanza economica non può certo essere sottovalutata, se non altro perché la natura e i servizi che fornisce rappresentano un valore economico di 44.000 miliardi di dollari, ovvero più del 50% del PIL mondiale. Distruggendo la biodiversità, distruggiamo la possibilità di coesistere in modo sostenibile con la natura”
Gli investimenti che si allineano all’SDG numero 12 delle Nazioni Unite, la gestione sostenibile delle risorse, mirano ad apportare soluzioni ad alcuni di questi problemi. John Deere, leader globale nella fornitura di attrezzature agricole. è tra le aziende più innovative nel campo dell’agricoltura di precisione, una tecnologia chiave per ottimizzare la sostenibilità delle prassi agronomiche. Data la sua posizione dominante sul mercato, può avere un impatto enorme. La sua tecnologia di irrorazione, per esempio, consente di evitare trattamenti eccessivi grazie ad ugelli controllati singolarmente. Inoltre, Deere stima che la tecnologia di precisione possa ridurre del 77% l’uso di erbicidi e pesticidi, sostanze chimiche la cui produzione è ad alta intensità di carbonio”.
Gli esperti ricordano che la seconda parte della Conferenza delle Nazioni Unite sulla Biodiversità (COP15) è iniziata ad aprile a Kunming, in Cina. “Ci aspettiamo una maggiore attenzione a questo argomento da parte dei leader globali, non da ultimo perché, contrariamente al carbonio, il processo di comprensione e quantificazione del problema è ancora all’inizio”.
Come osserva Peppelenbos, dopo la pandemia le notizie ora riguardano principalmente la guerra, l'incertezza energetica e l'inflazione. “Stiamo affrontando una crisi che sta spingendo gli Stati Uniti a utilizzare nuovamente le terre di proprietà federale per la produzione di petrolio, il Regno Unito a riconsiderare il fracking e l'UE a firmare contratti di gas di lungo periodo con potenziali effetti di lock-in. Di conseguenza, anche l'UE ha deciso di rimandare la sua agenda legislativa sull'uso dei pesticidi e sul ripristino degli ecosistemi”.
“Mentre percorriamo questa strada” avverte lo strategist, “è fondamentale essere consapevoli che la sicurezza energetica va di pari passo con le energie rinnovabili e i sistemi energetici decentralizzati. La sicurezza alimentare va di pari passo con l'agricoltura rigenerativa, il ripristino degli ecosistemi e le diete sane. E le catene di approvvigionamento resilienti vanno a nozze con i diritti umani e l'economia circolare. Teniamo a mente questo quadro più ampio mentre attraversiamo questi periodi turbolenti”.
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