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SFDR, per gli asset manager la strada è ancora lunga

4/1/2022

A un anno dalla sua entrata in vigore, la normativa rimane ancora lontana dal raggiungere i suoi obiettivi chiave. La ricerca di Cerulli Associates


A un anno dalla sua entrata in vigore, la Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR) dell'UE rimane ancora lontana dal raggiungere i suoi obiettivi chiave, principalmente a causa degli elevati costi e della disponibilità elevata dei dati ESG. Lo rileva Cerulli Associates nell’ultima edizione del report “The Cerulli Edge – Global Edition”.

 

Progettata per migliorare la trasparenza nel mercato dei prodotti di investimento sostenibili, la SFDR ha compiuto sicuramente progressi nell'aiutare i clienti a comprendere e confrontare le caratteristiche di sostenibilità dei fondi di investimento. Tuttavia, Cerulli evidenzia che i dati ambientali, sociali e di governance (ESG) necessari per conformarsi alla normativa SFDR sono ancora limitati. "Quasi l'82% degli asset manager identifica la disponibilità limitata dei dati ESG come una sfida significativa per l'implementazione dell'SFDR” spiega André Schnurrenberger, managing director, Europe, presso Cerulli.

 

Secondo la ricerca anche i costi legati all'acquisizione dei dati necessari per conformarsi all'SFDR rappresentano per alcuni gestori un grosso ostacolo. I fornitori di dati tendono infatti ad addebitare costi extra per dati che vanno oltre i punteggi ESG; tuttavia, anche con queste informazioni aggiuntive, i dati per alcuni indicatori ESG rimangono incomplati.

 

Inoltre, il 59% degli asset manager ritiene che la conversione di prodotti classificati come articolo 6 della SFDR (quindi non-ESG) in prodotti classificati come articolo 8 (fondi che soddisfano determinati requisiti ambientali, sociali o di sostenibilità) o articolo 9 (fondi che hanno come obiettivo specifico gli investimenti sostenibili) rappresenta una sfida significativa anche per il tempo e le risorse necessarie da dedicare all'iniziativa.

 

Nonostante l'attuazione posticipata degli standard tecnici di regolamentazione (RTS) della SFDR al 1° gennaio 2023, molti manager stanno mettendo in atto sistemi per poter pubblicare una rendicontazione dei Principal Adverse Impacts (PAI) prima della scadenza del 30 giugno 2023. Con i PAI viene richiesto alle società di gestione di fornire informazioni dettagliate su numerose tematiche ESG, che comprendono le emissioni di gas serra e altri indicatori. Secondo Cerulli nei prossimi 12-24 mesi, il perfezionamento della rendicontazione e della misurazione dei rischi ESG materiali sarà una priorità assoluta per circa il 65% dei gestori in tutta Europa che hanno partecipato alla survey.

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