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La corsa del vento e del sole

2/11/2022 | Redazione Advisor

A lungo termine le fonti energetiche rinnovabili, come quelle eolica e solare, saranno delle forze deflazionarie, ma secondo LOIM…


L’Europa è stretta nella morsa di una crisi energetica. E sebbene alcuni abbiano addebitato questa crisi energetica alla transizione in corso nel settore, è invece molto probabile che tale crisi sia il risultato della domanda e dell’offerta, nonché di fattori geografici e politici, piuttosto che semplicemente dell’aumento del costo del carbonio.

 

E’ indubbio che a lungo andare le fonti energetiche rinnovabili, come quelle eolica e solare, siano forze deflazionarie per natura. La ricerca dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE) su questo argomento è molto chiara. Secondo l’AIE, entro il 2030 potremmo aspettarci un forte rallentamento della domanda di energia prodotta da petrolio e gas – se non addirittura una contrazione in uno scenario di zero netto – e un aumento enorme della produzione di energia eolica e solare. Tale dinamica creerà vincitori e vinti dell’economia globale – i Paesi ben posizionati per fabbricare prodotti tecnologicamente sofisticati necessari alla produzione e alla fornitura di energia eolica e solare saranno quelli destinati a beneficiare di questa transizione, mentre gli altri, esposti al rischio di reddito da esportazioni di combustibili fossili, si ritroveranno con attivi bloccati. Lo stesso vale per l’universo corporate del settore energetico – dai materiali di base, passando attraverso la produzione di energia fino alla fornitura di energia – che subirà un cambiamento radicale.

 

L’esclusivo rapporto di Lombard OdierIndicatori di successo in un mondo più verde”, redatto in collaborazione con l’Università di Oxford, fornisce un’analisi approfondita dei paesi, delle regioni e dei settori economici che sono destinati ad apprezzarsi con la transizione verso un’economia verde.

Ad esempio la Germania – che è in cima alla classifica per l’eolico e il solare – sembra essere la più competitiva nell’esportazione dei prodotti di questi settori; non sorprende, quindi, che le imprese che hanno stabilito la propria sede centrale in quel paese generino solo il 33% dei ricavi nel mercato interno. Il fatto che per le aziende cinesi l’85% dei ricavi è prodotto in Cina indica che il paese dispone di un mercato dell’energia eolica e solare estremamente forte. Sempre sulla Cina il rapporto di LOIM evidenzia che il paese è destinato a diventare il maggior mercato per l’energia eolica e solare. In media, le imprese cinesi che producono componenti per impianti eolici e solari sembrano avere dimensioni maggiori rispetto alle omologhe di altri paesi e sono anche scambiate a premi più alti in base ai rapporti prezzo/utili (P/E).

 

Il report di Lombard Odier e dell’Università di Oxford è disponible qui 

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