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9/15/2021 | Redazione Advisor
Non c’è più tempo da perdere. Le parole devono lasciare spazio alle azioni. Quando parliamo di sostenibilità, lo abbiamo ribadito più volte in questa rubrica, questo è il mantra che deve guidare tutti quanti gli attori coinvolti: governi, istituzioni, aziende, società di gestione, banche, imprenditori, investitori, cittadini. Anche se la strada da percorrere è ancora lunga, qualcosa si sta muovendo. E si muove con un ritmo maggiore rispetto a qualche anno fa.
Nei mesi estivi, ad esempio, il Consiglio europeo ha annunciato l’adozione della legge europea sul clima, il cuore del Green Deal europeo, che fissa nella legislazione l’obiettivo dell’UE di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. La legge fissa anche l’obiettivo di ridurre le emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto al 1990.
Non solo. A livello di istituzioni la IOSCO, il principale forum politico internazionale e l’organismo che stabilisce gli standard per le autorità di regolamentazione dei valori mobiliari, ha annunciato la pubblicazione del suo rapporto sulla divulgazione delle informazioni relative alla sostenibilità da parte degli emittenti, evidenziando l’urgente necessità di migliorare la
coerenza, la comparabilità e l’affidabilità del reporting sulla sostenibilità per gli investitori. E il mese di giugno ha anche segnato il lancio della Taskforce on Nature-related Financial Disclosures (TNFD), che mira a fornire un quadro per le organizzazioni per segnalare e agire sui rischi legati alla natura in evoluzione entro il 2023.
Andando oltre l’Europa, sempre nei mesi estivi, al summit del G7, i leader delle nazioni più ricche del mondo hanno promesso di dimezzare le emissioni collettive entro il 2030 e, a partire dal 2022, di bloccare i finanziamenti internazionali per qualsiasi progetto di carbone privo di tecnologia per catturare e immagazzinare le emissioni di anidride carbonica. In particolare, questa è stata la prima riunione del G7 in cui tutti i paesi partecipanti si sono impegnati a raggiungere emissioni nette zero entro il 2050. Con l’obiettivo di mobilitare congiuntamente 100 miliardi di dollari all’anno fino al 2025, i leader del G7 si sono impegnati ad aumentare i contributi finanziari pubblici internazionali per il clima, soprattutto per iniziative in settori come l’energia, i trasporti, l’industria, così come le azioni legate al clima per case ed edifici, l’agricoltura e la silvicoltura. L’Unione Europea, da questo punto di vista, ha adottato un fondo per la ripresa di 750 miliardi di euro, da spendere per la ricerca e l’innovazione, il cambiamento climatico, le soluzioni digitali e un nuovo programma sanitario nei prossimi cinque anni. Il pacchetto affronterà anche la sicurezza alimentare promuovendo l’agricoltura sostenibile, il cambiamento climatico, la biodiversità e la parità di genere.
Ma l’estate è stata anche la stagione delle Olimpiadi di Tokyo e il tema della sostenibilità ha riguardato anche quella manifestazione. A riguardo, nel 2018, le Nazioni Unite hanno approvato una risoluzione che dichiara “lo sport come abilitatore dello sviluppo sostenibile” e hanno firmato una lettera di intenti che evidenzia il contributo dei Giochi Olimpici agli SDGs delle Nazioni Unite. Con la loro elevata leva politica, la visibilità globale e le grandi spese, i Giochi Olimpici forniscono una piattaforma unica per raggiungere un pubblico globale e hanno il potenziale per trasformare il processo decisionale a livello nazionale e internazionale. Come mega-progetto urbano, i Giochi hanno rappresentato un’occasione unica per promuovere le trasformazioni di sostenibilità necessarie ben oltre l’industria degli eventi e una finestra di opportunità per mostrare soluzioni innovative alle sfide di sostenibilità per le città nell’era della rapida urbanizzazione.
Infine l’estate ha fatto emergere con forza l’importanza della sostenibilità sul tema degli attacchi informatici ransomware di alto profilo che hanno visto tante aziende finire nel mirino dei cosiddetti pirati informatici. Non è un caso che proprio nei mesi estivi la Casa Bianca abbia pubblicato una rara lettera aperta alle aziende, esortandole a trattare la minaccia di attacchi ransomware come una questione di alta priorità.
Tutto questo incide sulle scelte dei gestori, come confermano i portfolio manager del fondo NN Global Equity Impact Opportunities di NN Investment Partners. “Attraverso i nostri fondi, desideriamo dare un contributo significativo alla soluzione delle più grandi sfide mondiali e ottenere un rendimento finanziario interessante” affermano Huub van der Riet (Lead Portfolio Manager), Ivo Luiten (Senior Portfolio Manager) e Marina Iodice (Senior Portfolio Manager) ricordando che “allineandosi agli SDGs, gli investitori hanno un modo strutturato per contribuire efficacemente a una serie di soluzioni a problemi globali, come ad esempio l’assistenza sanitaria a prezzi accessibili, la transizione energetica e la società sicura”.
Proprio su quest’ultimo fronte i gestori ritengono che il loro portafoglio “dovrebbe beneficiare, in seguito all’azione della Casa Bianca, della sua esposizione ai fornitori di soluzioni che contribuiscono a rendere il cyber spazio più sicuro (come GB Group). Abbiamo visto un numero crescente di violazioni di dati, con conseguenze più gravi. Di conseguenza, i governi hanno introdotto regolamenti più rigorosi che richiedono alle organizzazioni di investire di più nella sicurezza digitale” spiegano ancora i gestori di NN IP. “Oggi, la sicurezza digitale è al centro dell’attenzione dei leader aziendali. Le nostre partecipazioni beneficiano di questo cambiamento di mentalità, che riteniamo sia strutturale, così come dell’ambiente normativo di supporto, che è stato avviato nel 2016 con il lancio del GDPR in Europa e ha avuto un seguito positivo negli Stati Uniti con un’applicazione più rigorosa del Data Protection Act”.
Ma accanto alla tematica digitale emerge con forza, in questo periodo storico, anche il tema dell’assistenza sanitaria a prezzi accessibili e della transizione energetica. Sul primo fronte i gestori del fondo NN Global Equity Impact Opportunities ricordano che “la domanda di assistenza sanitaria a prezzi accessibili sta aumentando a causa dell’invecchiamento e dell’aumento della popolazione, mentre i costi sono in aumento. I problemi sottostanti al sistema sanitario globale sono diventati ancora più importanti a causa della pandemia Covid-19” chiariscono. “Da un lato, la domanda di test e vaccini è aumentata significativamente, il che è favorevole alle soluzioni di diagnostica, scienze della vita e ricerca clinica. D’altra parte, la pandemia dimostra anche la misura in cui il personale sanitario e le strutture mediche sono sotto pressione. A lungo termine, l’aumento dei costi sanitari ha la capacità di destabilizzare i sistemi sociali e finanziari dei paesi. Investiamo in fornitori di soluzioni che rendono il settore più efficiente dal punto di vista dei costi e contribuiscono a espandere l’accesso ai servizi medici. Almeno la metà della popolazione mondiale, circa 5,5 miliardi di persone, non ha accesso ai servizi sanitari essenziali. Una più ampia distribuzione e una migliore accessibilità economica dei servizi sanitari sono necessarie per migliorare il benessere e ridurre le morti prevenibili, soprattutto nei mercati emergenti”.
Mentre sul fronte delle transizione energetica i portfolio manager di NN Investment Partners ritengono che la decarbonizzazione dell’economia sia “uno dei maggiori imperativi del nostro tempo, poiché il settore energetico è responsabile di 1/3 delle emissioni globali di CO2. Accanto alla forte competitività dei costi delle rinnovabili, la regolamentazione sta accelerando ulteriormente la transizione verso fonti energetiche più verdi in tutto il mondo: in Europa, il 2020 è stato l’anno di Net Zero entro il 2050 e il 2021 vedrà alcune azioni politiche concrete verso il 2030. Allo stesso tempo, gli Stati Uniti con il loro nuovo presidente democratico Joe Biden, così come la Cina, puntano a recuperare il ritardo nella corsa alla decarbonizzazione delle loro economie e ad affrontare le questioni ambientali locali. Noi crediamo che siamo solo all’inizio di una forte e accelerata (pluridecennale) domanda di energie rinnovabili e concentriamo i nostri investimenti in soluzioni solari, eoliche e di efficienza energetica”.
Il tutto si traduce sempre in un impegno concreto, non solo nella ricerca delle migliori performance, ma anche nello spingere le imprese a perseguire i cambiamenti che la sostenibilità impone. E la conferma che sostenibilità e performance vanno di pari passo arriva, come sempre, dai numeri: “Nel complesso, 35 dei 43 titoli in portafoglio hanno registrato una performance positiva, con ben 11 che hanno registrato rendimenti a due cifre” affermano i gestori del fondo NN Global Equity Impact Opportunities. “Applichiamo un approccio che combina l’analisi d’impatto e fondamentale, nonché l’integrazione ESG. Crediamo che l’impact investing ci permetta di catturare i driver di crescita finanziaria di domani, aggiungendo allo stesso tempo valore al mondo in cui viviamo. Ci sforziamo di misurare il contributo sociale e ambientale dei titoli che abbiamo in portafoglio e di impegnarci con le aziende per aiutarle ad avere un impatto crescente”.
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