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6/30/2021 | Redazione Advisor
I mercati del credito in questi anni si sono caratterizzati perlopiù da segni di turbolenza e da una mentalità tradizionalmente incentrata sui benchmark, accompagnata spesso da errori di valutazione. Questo non ha consentito di cogliere le migliori opportunità presenti sul mercato. In Robeco, combinare approfondite ricerche basate sui fondamentali, integrandole con un'attenta analisi dei fattori ESG, permette di costruire una strategia contrarian fondata su un rigoroso controllo del rischio, sapendo cogliere le migliori opportunità di investimento presenti sul mercato.
Sappiamo che oggi gli investitori sono sempre più orientati a investire in modo sostenibile, ma non esiste un approccio uniforme adatto a tutti. Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite, sono spesso presi come metro di valutazione per capire l’impatto dell’investimento sostenibile. Con 17 obiettivi e 169 traguardi, gli SDG affrontano un’ampia gamma di questioni, alcune delle quali hanno effetti contrastanti tra loro.
Nel 2018, Robeco ha elaborato un approccio esclusivo allo screening dei titoli sulla base degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite, applicato a una gamma di strategie Robeco. Nel 2019, l’analisi iniziale ha rivelato che i settori positivamente allineati con gli SDG presentavano un rischio di credito inferiore e che, su un periodo di cinque anni, i settori con un rating SDG positivo o neutro vantavano un profilo di rischio-rendimento superiore rispetto a quelli con punteggi SDG negativi.
Robeco ha successivamente elaborato una guida introduttiva al credito SDG che permette di capire lo strumento proprietario per misurare i contributi agli SDG, con linee guida chiare, obiettive e coerenti.
“Robeco è in grado di costruire portafogli di titoli corporate diversificati per emittenti e settori, che danno un chiaro contributo positivo agli SDG e, al contempo, offrono agli investitori risultati finanziari interessanti” sottolineano dalla casa di gestone. “Inoltre, lo screening SDG adottato da Robeco può contribuire a ridurre i rischi di perdite nei portafogli obbligazionari, separando gli investimenti validi dagli altri, ed evitando agli investitori di scommettere su società con modelli di business obsoleti e sottoposti a forti pressioni”.
Ma quali sono le fasi del processo? “La prima fase traccia un collegamento tra i prodotti e i servizi offerti dalle aziende e gli SDG, valutando in che misura essi favoriscono o ostacolano il raggiungimento di questi obiettivi. A tal fine utilizziamo un ampio insieme di regole e indicatori chiave di performance (KPI), sintetizzati nella nostra guida, per associare ogni settore e comparto produttivo agli specifici SDG, che corrispondono ai prodotti e servizi della specifica impresa” spiegano gli esperti. Nella seconda fase si analizzano invece le modalità operative di ogni azienda. “In tale fase, gli analisti del credito verificano se i processi operativi di ogni azienda sono compatibili con gli SDG, prendendo in esame fattori quali le politiche ambientali aziendali, il track record in termini di condotta e il quadro di governance. Infine, nella terza e ultima fase si stabilisce se le imprese sono state coinvolte in eventuali controversie. “Un’azienda può soddisfare i criteri delle fasi 1 e 2 realizzando i prodotti giusti e operando nel modo giusto, rimanendo comunque coinvolta in controversie”. Un altro elemento da considerare è che sebbene un titolo abbia superato lo screening SDG, non è mai l’unico motivo per investire in esso. “Conduciamo anche un’analisi fondamentale del credito e assumiamo un’esposizione solo se l’obbligazione offre valutazioni interessanti rispetto ai fondamentali e agli emittenti con un rating analogo”.
Affinché l’obiettivo rimanga duplice, oltre a contribuire agli SDG delle Nazioni Unite, si investe ricercando un rendimento finanziario per la clientela.
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