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2/11/2011 | Federico Leardini
L'INTERVENTO DELLA BCE - Una manovra per difendere l'euro e l'Eurozona. Così i saggi di Francoforte hanno motivato l'intervento deciso ieri dalla Bce, che ha comprato bond portoghesi con scadenza a cinque anni, dopo che il rendimento era arrivato a nuovi record.
I timori per la stabilità dell'economia lusitana hanno spinto il decennale a superare il livello record del 7,6% sui mercati secondari del debito.
Secondo numerosi analisti è solo questione di giorni perchè si compia il passo successivo: una richiesta formale del governo di Lisbona (magari 'spinto' dai partenr europei) al Fmi e all'Ue per un prestito -salvagente.
Secondo Natixis "Se durante il prossimo Consiglio europeo del 24 e 25 marzo non dovessero essere prese decisioni concrete sulla soluzione della crisi del debito sovrano dell'Eurozona, i costi di finanziamento del Portogallo potrebbero raggiungere livelli che sono semplicemente insostenibili".
Sembra dunque segnata la sorte del terzo PIGS che farà ricorso agli aiuti internazionali per sanare la sua situazione debitoria.
IL GOVERNO PORTOGHESE - Come da tradizione degli ultimi mesi, quando forse era troppo tardi, il governo di Josè Socrates ha varato misure di austerity per tentare di ridare fiducia ai mercati.
Tentativo per il momento miseramente fallito dal momento che il differenziale tra il bond portoghese e il bund tedesco è tornato ai livelli di novembre e il cds sale di 13 punti base a 442, avvicinandosi ai livelli dell'Irlanda.
Per il momento, almeno sul fronte delle dichiarazioni ufficiali, la maggioranza politica di Lisbona si dice fiduciosa e respinge le voci di un'immminente richiesta di aiuti.
Secondo i piani dell'esecutivo socialista e del ministro delle finanze Fernando Texeira dos Santos, quest'anno il deficit pubblico dovrebbe essere tagliato di quasi 3%, arrivando al 4,6% e il gettito fiscale incrementato del 15,7%.
Numeri che, però, ancora noon convincono i mercati, tanto è vero che la prossima emissione di titoli a un anno, prevista per il 16 febbraio è già stata tagliata, portandola dal miliardo e 250 milioni di Euro inizialmente previsti a 750 milioni.
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