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2/3/2011 | Federico Leardini
FIDUCIA SUL FUTURO - Il futuro dell'economia italiana è incoraggiante.
Questa l'opinione dell'agenzia di rating Fitch, una delle tre grandi società che da i voti allo stato di salute delle economie mondiali.
Prospettive di lungo periodo positive, che possono spingere addirittura a un miglioramento del rating nazionale, dall'attuale Aa-.
"Vediamo pressioni al rialzo sul rating se il debito pubblico dovesse scendere verso il 100% del pil nei prossimi anni", ha detto ieri Douglas Renwick, responsabile sul rating sovrano di Fitch.
LUNGO PERIODO - Saranno necessari, però, anni di lavoro.
La crescita economica inferiore alla media europea condizionerà il rientro del debito pubblico (che anche nel 2011 non si discosterà dal 120% del pil) a un valore "virtuoso", attorno al 100%.
In uno studio sui Paesi dell'area euro, Fitch rileva come l'Italia sia al secondo posto dopo la Francia nella classifica del debito da finanziare nel 2011, con 381 miliardi contro i 386 di Parigi.
"In percentuale del pil, il finanziamento lordo è più alto in Grecia (25%) e Italia (23%)", rileva lo 'special report' dell'agenzia di rating.
MEGLIO DEI PIGS - Il quadro, nel complesso, è comunque positivo.
"Non c'è motivo di preoccupazione", spiega Douglas Renwick, direttore dell'agenzia.
Nonostante il nodo debito e una le incertezze politiche che non incoraggiano i grandi investitori internazionali a puntare sul nostro Paese, l'Italia "appare relativamente forte rispetto ai suoi pari nell'area euro".
Sempre secondo Renwick, il Paese ha "minori problemi strutturali" rispetto a Spagna, Irlanda, Grecia e Portogallo. "Gli squilibri delle partite correnti sono inferiori, il debito del settore privato e' piu' basso della media Ue e il settore bancario e' piu' forte".
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