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Comperate azioni non bond sovrani

1/18/2011


Di pessimisti e di ribassisti ne sono rimasti pochi a Wall Street. Ancora resistono Rosenberg, Edwards (SocGen) e pochi altri che continuano a ripetere i vecchi (ma non logori) ragionamenti sulla debolezza di una economia alle prese con gli alti debiti, la cronica disoccupazione e uno sfinito mercato immobiliare. Si aggiunge qualche voce isolata di chi, sulla scia delle 10 regole del mitico Bob Farrell, prevede disastri da tutta questa nuova e montante euforia. Non s'adatta forse a questo clima la regola numero 9, la più famosa e la più crudele? Quella che recita: «Quando concordano tutti gli esperti e tutte le previsioni, qualcos'altro si sta invece preparando».
L'ottimismo è nei fatti: l'S&P500 volato del 23% da fine agosto e del 9% in poco più di un mese; l'S&P in rialzo per la settima settimana consecutiva, come una volta sola (aprile-maggio 2007) sarebbe successo a detta degli amanti della statistica; l'S&P che per 94 sedute non è mai finito sotto la sua media mobile a 50 giorni, come mai è capitato «negli ultimi 82 anni», annotano quelli di Sentiment Trader. Non si sa bene cosa significhi tutto ciò e quali implicazioni potrebbero esserci. L'unica cosa certa è che l'ottimismo degli investitori è alle stelle e che anche i più ostinati hanno deciso di chiudere le posizioni ribassiste, come dimostrano i dati delle ultime due settimane al Nyse e al Nasdaq.

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