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Etf pronti a una stretta normativa

9/26/2011 | Roberto Abate

I fornitori divisi tra chi teme che l'inasprimento delle regole possa ostacolare lo sviluppo dell'industria e chi invece vede la possibilità per fare chiarezza e non colpevolizzare un intero settore


Gestori e fornitori di prodotti Etf sono pronti a un'imminente stretta normativa, dopo la truffa da 2,3 miliardi di euro di un Etf trader del desk londinese della banca elvetica Ubs che è costata la poltrona al Ceo Gruebel.


La clientela retail, in particolare, dichiara oggi un deputato europeo britannico dei Tories al supplemento settimanale sull'industria dei fondi comuni di FT, avrebbe bisogno di maggiori informazioni per capire le differenze tra gli Etf tradizionali, che replicano semplicemente un benchmark sottostante, da quelli sintetici, più rischiosi, che si appoggiano a uno o più operatori di contratti swap (swap based o cash based). Un Etf sintetico, infatti, presenta un rischio di controparte variabile a seconda dei derivati inclusi al suo interno.


D'altra parte il fronte dei fornitori di questi prodotti è diviso tra chi vede in un inasprimento normativo   sugli Etf sintetici da parte dell'Esma (che ha chiesto che non vengano più definiti prodotti "non complessi") un ostacolo allo sviluppo di questa industria, che in Italia è arrivata a movimentare scambi per 58,6 miliardi di euro e a gestire masse fino a 21,5 miliardi (stando alle statistiche di Borsa italiana) con oltre 600 prodotti trattati, e chi invece vede nelle nuove regole una possibilità per fare chiarezza e non colpevolizzare un intero settore.

E' questo il parere di Sergio Trezzi, a capo del business retail europeo di Invesco. "Si è arrivati a un alto livello di evoluzione" spiega Trezzi ad Advisoronline. "In Europa, in particolare, c'è stato un forte  sviluppo degli etf swap based. Credo quindi che una normativa in grado di tutelare il risparmiatore e di chiarire ulteriormente le differenze tra prodotti tradizionali e sintetici sia più che benvenuta. Eviterebbe sorprese per gli investitori e attacchi indiscriminati all'intera industria che oggi è dominata da un'offerta di qualità".

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