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8/29/2011 | Marcella Persola
Come comportarsi con le nuove disposizioni che hanno introdotto le imposte di bollo sulle comunicazioni relative ai depositi titoli? E soprattutto chi sono gli intermediari soggetti a questa disposizione? E per quale importo?
Vediamo nel dettaglio con un piccolo vademecum come comportarsi.
A seguito dell'introduzione di tali modifiche resta immutata la misura dell’imposta di bollo nei casi di comunicazioni relative a depositi di titoli il cui complessivo valore nominale o di rimborso presso ciascun intermediario risulti inferiore a 50.000 euro.
Differentemente si registra un aumento del tributo, articolato nel tempo, per le comunicazioni relative ai depositi di titoli se il valore complessivo nominale o di rimborso presso ciascun intermediario sia pari o superiore all’importo di 50.000 euro.
La nuova disposizione stabilisce che le comunicazioni relative ai depositi di titoli inviati dagli intermediari sono soggette all'imposta di bollo nelle seguenti misure:
- se il valore dei titoli è inferiore a 50.000 euro l'imposta dovuta per ogni esemplare con periodicità mensile è di 2,85 euro;
- se il valore dei titoli è pari o superiore a 50.000 euro e inferiore a 150.000 l'imposta dovuta per ogni esemplare con periodicità mensile è pari a 5,83 euro;
- se il valore dei titoli è pari o superiore a 500.000 euro l'imposta dovuta per ogni esemplare con periodicità mensile è di 56,67 euro.
Questi importi sono operativi dal 17 luglio, ossia dal giorno successivo alla pubblicazione della legge in Gazzetta Ufficiale. Per il periodo di vacatio tra il 6 e il 16 luglio rispettivamente data di approvazione del decreto legge e la data di pubblicazione della legge di conversione vige l'imposta di 10 euro per ogni esemplare con periodicità mensile.
Inoltre a partire dal 2013 aumentano gli importi dell'imposta di bollo dovuta per le comunicazioni relative ai depositi titoli di valore complessivo pari a 50.000 euro.
L'imposta di bollo deve essere applicata per le comunicazioni inviate dalle banche, da Poste Italiane, e da altri intermediari finanziari che intrattengono con la clientela depositi titoli, cioè rapporti riconducibili alla custodia e all'amministrazione degli stessi, anche quando questi siano dematerializzati.
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