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1/30/2020 | Daniele Riosa
CFA Society Italy compie 21 anni. Per celebrare l’anniversario, la società che raccoglie i professionisti del settore finanziario italiano che hanno ottenuto la certificazione CFA, ha scelto la sede della Borsa Italiana dove il 29 gennaio si è tenuto il CFA Forecast Dinner, il tradizionale evento di inizio anno promosso per dibattere di previsioni macroeconomiche e trend di mercato. A Palazzo Mezzanotte, sono intervenuti il padrone di casa Raffaele Jerusalmi, ceo di Borsa Italiana, che ha fatto il consueto intervento di apertura, Giancarlo Sandrin, presidente di CFA Society e Paolo Sironi, IBM Fintech strategy e scrittore. L’evento si è concluso con la tavola rotonda con i gestori, moderata da Sara Silano (Morningstar Italy), alla quale hanno partecipato Simone Facchinato (Valori asset management), Anna Guglielmetti (Credit Suisse) e Martyn Hole (Capital group).
Giancarlo Sandrin, presidente di CFA Society Italy, 21 ha precisato che “il nostro scopo è quello di mantenere un elevato standard etico e professionale nell’industria finanziaria. Questo significa non soltanto supportare i nostri soci e l’industria con iniziative formative, ma anche mantenere un faro su quelli che sono i cambiamenti dell’industria. Da uno studio fatto dal CFA Institute emerge che il 43% dei nostri soci, percentuale che sale al 53% se guardiamo a chi si occupa di financial advisor, reputa che, il proprio ruolo nell’arco temporale che va da 5 a 10 anni, sarà completamente diverso: la tecnologia rappresenterà sicuramente un driver a supporto di questo cambiamento, ma altri driver interverranno come quello di un capitalismo più inclusivo che terrà maggiormente conto dei criteri di sostenibilità degli investimenti e anche di eticità nei confronti della propria clientela”.
Raffaele Jerusalmi, ceo di Borsa Italiana snocciola alcuni numeri: “In tutta Italia CFA conta 500 soci, mentre a Londra sono 2mila. Quindi l’obiettivo, e qui mi rivolgo al presidente Sandrin, è di arrivare almeno a duemila nei prossimi mesi. Noi di Borsa Italiana abbiamo tanti CFA, ne abbiamo numerosi che stanno completando il corso e altrettanti che non ci sono ma che hanno studiato duramente mentre erano qui. Riteniamo che l’esame CFA sia di alto livello, molto impegnativo e che contribuisca in maniera importante alla formazione di chi lo fa”.
Nel suo intervento, Paolo Sironi, IBM Fintech strategy e scrittore, sulla falsa riga di quello che disse l’allora presidente della Fed Alan Greenspan nel 2009, in piena crisi economica, è partito dalla necessità di “rivedere alla radice il dogma della teoria neoclassica. Perché il mondo in cui viviamo, nel quale regna l'incertezza e in cui la redistribuzione del reddito negli USA è ritornata a livelli pre Seconda Guerra Mondiale, deve dare risposte diverse da quelle finora utilizzate".
"Nel mondo finanziario – spiega Sironi - la trasparenza è l’unico modo che per far sì che la mano invisibile del mercato diventi visibile. Questo lo si può ottenere attraverso la costruzione di un’etica consequenzialista che permetta a tutti gli operatori economici di modificare il modo con cui lavorano. Solo così possiamo trasformare il cambiamento digitale in progresso”.
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