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8/16/2019
Lo scorso aprile i top manager delle principali reti di CF si erano detti pronti a inviare la rendicontazione riferita al 2018. Una promessa mantenuta, visto che quasi tutte le principali banche e reti hanno spedito nei mesi successivi l'informativa ex post. La documentazione, come prevede la direttiva MiFID II entrata in vigore il 3 gennaio 2018, consente ai clienti di avere la massima trasparenza su tutti i costi da loro sostenuti per affidare i propri risparmi a una banca o a una SIM, esplicitando nel dettaglio le varie voci, anche in valore assoluto e non solo in percentuale del patrimonio investito.
I primi ad inviare i rendiconti alla clientela lo scorso aprile sono state due SIM specializzate in robo-advisory MoneyFarm ed Euclidea, seguita tra maggio e giugno da Credem. Poi è stata la volta di Banca Generali (a giugno) e, a partire da luglio, come anticipato in un servizio di Plus24 nelle scorse settimane, da tutte le altre realtà: Azimut, IWBank PI, Banca Mediolanum, Allianz Bank FA, BNL BNP Paribas Life Banker, CheBanca!, Consultinvest, Fideuram, FinecoBank e Banca Widiba.
A detta dei top manager intervistati da AdvisorOnline.it negli scorsi mesi, i ritardi nell'invio della documentazione ex post sono stati causati soprattutto dalla difficoltà riscontrata nella raccolta dati dalle case prodotto terze, di cui le reti distribuiscono i prodotti, anche se molti addetti ai lavori, in via confidenziale, non nascondevano una certa preoccupazione sulle possibili reazioni che avrebbero potuto avere i clienti di fronte a un'informativa con tutti i costi esplicitati anche in valore assoluto, soprattutto dopo un anno, come il 2018, chiuso con quasi tutte le asset class in profondo rosso.
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