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7/12/2011 | Massimo Morici
Quasi due italiani su dieci si sono rivolti a un consulente finanziario (ex-promotore finanziario) negli ultimi cinque anni e se investono denaro, preferiscono farlo in obbligazioni, che rimangono ancora la asset class più diffusa. E' quanto emerge dall'Indagine sul risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani 2011, effettuata su un campione di 1057 capofamiglia e 403 giovani dal centro di ricerca e documentazione Luigi Einaudi e Intesa San Paolo, con la collaborazione di Doxa, presentata oggi a Torino.
La sicurezza, secondo la ricerca, rimane il principale obiettivo degli impieghi del risparmio (58,3 %) seguito dalla liquidità (15,9%), mentre cala il rendimento immediato (14,8%) e sul lungo termine (78%). Il 70,4% degli intervistati ha un orizzonte degli investimenti limitato a 3 anno o meno. Solo il 12,5% degli intervistati ha comprato o venduto azioni negli ultimi 5 anni, poco più di un terzo di quanto accadeva nel 2003: il mercato azionario, infatti, interessa solo una piccola fetta degli investitori, che investono attivamente e speculativamente, mentre è quasi scomparso il comportamento del cassettista.
Per le posizioni di lungo termine, spiegano i ricercatori, i risparmiatori preferiscono il risparmio gestito, a cui si sono rivolti il 18% degli intervisitati negli ultimi 5 anni, una percentuale in crescita dal 15,9 per cento precedente. L'approccio al risparmio gestito, infatti, è maturato culturalmente, in quanto la protezione dal rischio (27%) è oggi il motivo prevalente nella sottoscrizione, superiore all'extra rendimento che i fondi possono produrre.
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