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2/7/2018
Quando le borse sussultano, la paura aumenta. L'indice della volatilità fa segnare livelli che mancavano da molto tempo e lo spettro inflazione diventa sempre più concreto. Alcuni elementi infatti come una rinnovata debolezza del dollaro statunitense e prezzi delle materie prime in crescita indicherebbe che la direzione potrebbe essere quella.
Nadège Dufossé, CFA, head of asset allocation di Candriam Investors Group (nella foto) è sostanzialmente in linea con la visione della Fed circa un rialzo dell'inflazione americana. Un ciclo economico maturo, tasso di disoccupazione molto basso e Treasury decennali in aumento. Ecco cosa si c'è da attendersi da oltreoceano.
Il primo scenario con un 60% di probabilità prevede un mercato usa che si adatta al percorso indicato dalla nuova Fed di Powell, senza paura di un'imminente recessione.
Con il 15% di probabilità si prevede un boom di investimenti e una ripresa della produttività, grazie a una riforma fiscale che consente di investire in maniera più stabile. Inflazione contenuta e Fed che rispetta il copione. I mercati azionari continuano a crescere, sostenuti dagli incrementi degli utili. I tassi a lungo termine aumentano con l’incrementare del tasso di crescita potenziale e non provocano un rallentamento dell’economia.
La·paura dell’inflazione e un relativo calo dei mercati azionari dovuto da un aumento dei tassi significativo è previsto con un 25% di probabilità. Questo timore deriva più dall'attesa dell'inflazione che da dati effettivi.
Conclude Dufossé che il contesto di Goldilocks prevarrà per tutto il 2018, grazie anche al perdurante sostegno dei fondamentali. Le azioni sono diventate ancora più interessanti dopo la recente correzione. Infine, una forte crescita degli utili dovrebbe continuare a sostenere le performance dei mercati azionari.
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