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MiFID II: ecco come la affronterà Banca Generali

7/11/2017

Nel primo semestre la banca del Leone ha registrato una raccolta di di 3,8 miliardi di euro (+31%)


Nel primo semestre del 2017 Banca Generali ha registrato una raccolta di di 3.820 milioni, con un progresso del 31% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I 620 milioni di nuovi flussi di giugno sono confluiti interamente verso le soluzioni di risparmio gestito con un risultato cumulato da gennaio di 3,4 miliardi (+102% su base annuale) che equivale al 90% del totale dei nuovi flussi, si legge in una nota della società. La solidità nel trend di crescita - prosegue Banca Generali - ha portato a una revisione al rialzo delle attese di raccolta netta per il 2017 a 5 - 5,5 miliardi di euro dai precedenti 4- 4,5 miliardi di euro. Le masse gestite e amministrate per conto della clientela al 30 giugno 2017 sono stimate a 52 miliardi complessivi, con un rialzo del 9,5% da inizio anno. Le soluzioni “contenitore”, finanziari e assicurativi, si confermano particolarmente richieste, con una raccolta che si è attestata a 510 milioni nel mese di giugno e a 2.806 milioni da inizio anno. Nel mese si segnala inoltre il buon risultato della raccolta di Fondi e SICAV, pari a 140 milioni nel mese che portano il dato da inizio anno a sfiorare il miliardo di raccolta netta (979 milioni).

Il management di Banca Generali, in occasione della pubblicazione dei dati sulla raccolta nel primo semestre, ha presentato a Londra nel corso del MiFID Day la propria organizzazione e modello di servizio alla luce dell’evoluzione normativa di settore (MiFID II) che sarà introdotta ad inizio 2018. In dettaglio, la società accelera verso il posizionamento da "banca private" (60% masse totali da clienti >500k) puntando sulla consulenza per la protezione del patrimonio, il controllo del rischio e la diversificazione di prodotto in funzione degli obiettivi, che anticipano le linee guida della direttiva europea. Il modello di servizio, in particolare, segue la tendenza affermata sul mercato italiano di “consulenza non indipendente” nel pieno rispetto della nuova normativa, presentando criteri di qualità e ricerca delle migliori soluzioni nell’interesse dei propri interlocutori.


Al fianco della consulenza finanziaria la banca ha introdotto un’advisory evoluta in grado di offrire servizi distintivi di wealth management (sugli asset finanziari e non finanziari direttamente o tramite qualificate partnership), con innovativi meccanismi di pricing (tradizionale, fee on top o fee only), che rispondono alle indicazioni sollevate dalla normativa, aprendo a nuove opportunità. La banca del Leone ha anche lanciato una gamma di strumenti digitali, tra cui la piattaforma di advisory BGPA messa a disposizione della propria rete di professionisti per assistere in modo integrato e distintivo la propria clientela sull’intero patrimonio finanziario e non, in totale coerenza con il modello di servizio e di governance di prodotto. Le iniziative già in corso prevedono, inoltre, una revisione dei processi bancari con l’obiettivo di instaurare un nuovo modello relazionale che passi da un sistema di processi verticali ad un processo E2E, che si affianca a un nuovo modello di servizio del cliente con soluzioni bancarie dedicate a cui verrà data priorità nel corso del prossimo biennio.


Il trend di crescita di Banca Generali viene stimato in continua ascesa nel prossimo triennio con una spinta dalle management fees, front e banking fees: la capacità di intercettare nuovi flussi di risparmio dalla clientela si rafforza grazie alla personalizzazione delle soluzioni di investimento, all’esclusività delle piattaforme digitali e all’approccio nel wealth management. Le masse vengono stimate a 70 miliardi al 2021 e i propri prodotti di investimento (contenitori finanziari e nuova sicav) si prevede raggiungano un obiettivo superiore al 30% del totale amministrato, raddoppiando dagli oltre 10 miliardi attuali. Il top management della banca ha ricordato infine che la sostenibilità dei risultati risulta supportata dall’attenzione al contenimento dei costi operativi e a un’ulteriore riduzione dei costi legati alla crescita.


L’amministratore delegato e direttore generale, Gian Maria Mossa (nella foto), ha dichiarato: “Siamo pronti a raccogliere le sfide della MiFID II forti di un modello di business che ci apre crescenti opportunità dal cambiamento normativo. La direttiva si inserisce infatti perfettamente nella direzione di qualità ed esclusività del nostro servizio. Abbiamo allargato il concetto di Advisory a tutti gli ambiti patrimoniali, a partire dalle soluzioni gestite che rafforzano la diversificazione e la protezione dei portafogli, e abbiamo arricchito il valore della consulenza mettendo a disposizione delle famiglie servizi evoluti di wealth management e nell’analisi del rischio. L’impegno nell’innovazione arricchisce poi il valore delle competenze dei nostri professionisti che confermano nei flussi diraccolta la capacità di intercettare i bisogni dei risparmiatori. Guardiamo con grande entusiasmo e fiducia alla crescita nei prossimi anni per un futuro sempre più da prima e vera banca private”.

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