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12/24/2012 | Redazione Advisor
I Btp non finiscono di sorprenderci: da dicembre 2011 la loro falcata ha messo in tasca alle famiglie italiane e agli investitori istituzionali guadagni del tutto positivi. Lo riporta il Corriere della Sera secondo cui l'indice dei nostri titoli di Stato si sarebbe rivalutato del 18% in un anno.
La crisi del debito ha capovolto le certezze degli investitori: un anno fa i nostri titoli (lunghi o brevi) dovevano pagare il 7-8% di interessi e costavano sempre di meno. Ora però di rischio ne troviamo sempre meno sui mercati.
Con i Btp, se volessimo fare un bilancio, nel 2012 si è guadagnato il massimo. Si sono superate a sinistra le azioni tecnologiche, le 50 aziende più rappresentative dei listini d'Europa e anche i giovani indici azionari azionari dei paesi emergenti. Inoltre, Piazza Affari, con il suo 6%, arriva a rappresentare un terzo della performance messa sul piatto dal Tesoro italiano.
Nel 2012 si è ripetuto quel che i Btp avevano già vissuto alla fine degli anni Novanta: discesa dei rendimenti e rialzo quotazioni, dieci anni fa, erano legati alla convergenza dei tassi necessaria per far nascere l'euro. Negli ultimi 12 mesi il processo si è rimesso in moto per non farlo morire.
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